Il lockdown ed il conseguente crollo delle vendite di carburanti "stanno mettendo in ginocchio i gestori, e migliaia di impianti sono a rischio fallimento. Al momento, però, il confronto con il Governo, aperto la scorsa settimana a seguito di una denuncia lanciata dalle Federazioni di categoria nazionali, seppur positivo nelle affermazioni e proponimenti, non si è concretizzato". A dichiararlo è la Faib Confesercenti, che in una nota lamenta l'allontanarsi di soluzioni fiscali ed economiche che pure erano state ipotizzate nel corso del confronto.
"La distribuzione carburanti - dichiara Martino Landi, Presidente nazionale Faib Confesercenti - è tutt'ora attiva e garantisce i rifornimenti sia in sola modalità self-service, con accettatore di banconote o carte, sia in modalità servito. Ma siamo allo stremo". In Italia sono attivi circa 21.500 punti vendita carburanti, di cui circa l'80% circa ancora regolarmente in funzione. Le perdite stimate nel mese di marzo sono del 90%, sottolinea l'associazione. In termini di erogato, le perdite sono di circa 1,95 miliardi di litri di carburante per il periodo che va dalla seconda settimana di marzo fino al 6 aprile. La perdita in termini di fatturato complessivo (comprese le tasse e imposte destinate allo Stato) ammonta a 2,9 miliardi di euro. Mentre le perdite di reddito lordo per i gestori sono stimabili in circa 60 milioni di euro, ricavando mediamente meno di 300 euro di ricavo lordo mensile per punto vendita, neanche sufficienti ad onorare le utenze.