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Coronavirus, come dinosauri potrebbero sparire gli Auto Show

Vw apre Salone virtuale. Da GB previsioni sul futuro vendite

Redazione ANSA ROMA

 Come sarà il mondo dell'auto nel dopo-coronavirus? Gli addetti ai lavori si pongono la questione fin dai primi giorni della quarantena mondiale e dal debutto dei drastici cambiamenti nello stile di vita di miliardi di persone.

Lo fanno disegnando scenari più o meno ottimistici che concordano su un punto, che le cose non saranno più come prima. Spariti dai calendari dei prossimi mesi, i grandi Saloni dell'Auto potrebbero essere fra le prime 'vittime' di questo cambiamento, soprattutto se - tornati ad una sufficiente normalità - i dati delle Case automobilistiche dimostreranno che la scomparsa di questi 'dinosauri' della promozione e della comunicazione non ha prodotto danni sulla vendita dei nuovi modelli. Volkswagen offre, in questo ambito, un'anticipazione di come potrebbe essere questo futuro dematerializzato, almeno nella fase delle presentazioni al grande pubblico, riservando poi ad eventi 'fisici' dedicati ai singoli brand (e magari attraverso specifici centri di esperienza, come sta facendo Porsche anche in Italia) il compito di far apprezzare i vari modelli ai potenziali acquirenti. La Casa di Wolfsburg apre in questi giorni un Motor Show virtuale al sito https://volkswagen.pureweb.io/?name=vw&maxSize=720p, una piattaforma che permette visite da personalizzare nei movimenti attraverso le isole e nei punti di vista, ma anche nei colori delle auto. L'esperienza per il momento è abbastanza fredda, ma futuri miglioramenti - come la possibilità di accedere, durante la visita, a filmati con auto reali e persone reali o, ancora, una opzione per interfacciarsi in voce o in chat con consulenti - indicano chiaramente che i Motor Show virtuali, che potrebbero essere anche contaminati dal mondo dei videogiochi, hanno una grande potenzialità.

Sul fronte commerciale e della ripresa delle vendite, alcuni interessanti trend che arrivano dalla Cina, dove l'emergenza è terminata e dove il mercato è già ripartito. Oltre alle modalità 'contactless' per la consegna delle auto acquistate attraverso i grandi siti di e-Commerce, compresa la consegna delle chiavi e dei documenti con droni, le indagini di mercato mostrano buone prospettive per la ripresa delle immatricolazioni. La voglia di possedere un'auto nuova o di cambiare quella vecchia sta crescendo, anche a scapito della mobilità collettiva che - non a torto - viene considerata rischiosa per l'impossibilità di un sufficiente distanziamento sociale. E questo sta coinvolgendo, in Cina, il mondo delle auto di seconda mano che, se questo atteggiamento di 'abbandono' di bus, tram e metro dovesse diventare virale anche in Europa, potrebbe contribuire rapidamente al salvataggio della importante filiera dell'automotive.

Dalla Gran Bretagna, e in particolare dal numero uno di Opel Vauxhall Stephen Norman (che vanta una grande esperienza nel settore essendo stato responsabile globale marketing di Renault) arrivano valutazioni che confermano alcuni importanti cambiamenti. ''La quarantena sta incoraggiando gli acquirenti di auto ad utilizzare sistemi di vendita diretta basati sul telefono'' - ha detto Norman - e questa modalità ''rimarrà efficace a lungo dopo che le attività torneranno alla normalità''. Per Norman questa nuova tendenza ''non renderà inutili i rivenditori, ma rischia di minacciare la base dei costi''. Il ritorno ai normali rapporti sociali, quando sarà finita l'emergenza - secondo il numero uno di Opel Vauxhall - obbligherà a porre una particolare attenzione a quello che definisce ''un recente consumo eccessivo di prodotti e valori premium, una tendenza che era già arrivata nel settore alimentare e dell'abbigliamento e che penso arriverà nel settore automobilistico''.

Queste diverse modalità di rapporto 'ristretto' fra acquirenti e concessionarie - secondo Norman - potrebbero durare e funzionare ancora per il prossimo anno''. E ribadisce che ''è molto importante che l'acquisto di auto continui ad essere.

Sarebbe un disastro se lo lasciassimo diventare una cosa noiosa''. 

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