Polemiche su un nuovo rapporto presentato dalla ONG Transport & Environment e relativo a presunte emissioni di polveri sottili - con picchi ben oltre ai limiti consentiti - che sono state rilevate durante uno studio su due modelli a gasolio omologati Euro 6d Temp. Una Opel Astra e una Nissan Qashqai sono state controllate dalla società di ingegneria britannica Ricardo nelle fasi in cui il filtro antiparticolato si sta rigenerando, quindi in una situazione che non è contemplata dalla normativa per le omologazioni attualmente in vigore, forse - si legge sul magazine spagnolo Autopista che ha sentito il parere di esperti di avviso completamente opposto - perché ''questa fase non è stata considerata pertinente dai tecnici della Commissione europea''. Lo studio è stato condotto nella scorsa estate e l'analisi dei dati ha richiesto quasi un altro semestre, producendo un rapporto di 130 pagine. Per il comunicato stampa di T&E ''le emissioni di particelle dei nuovi diesel hanno picchi mille volte superiori ai livelli normali nei test''. Un nuovo Dieselgate? Gli esperti di Autopista lo smentiscono: ''Questi picchi di rilascio di particelle - si legge sul magazine spagnolo - si sono verificati prolungandosi rispettivamente per 11 o 15 km nel momento in cui le auto in prova hanno bruciato la fuliggine che avevano accumulato per circa 420 km''. La norma, è già stato detto, non contempla tali episodi, poiché sono sporadici e si verificano rispettivamente solo nel 2,6% e 3,5% dei chilometri percorsi.
Inoltre Autopista segnala che il test della Ricardo - commissionato da T&E - non è stato eseguito secondo il ciclo WLTC, ma seguendo le norme di quello RDE, più impegnativo e 'casuale' in quanto effettuato nella circolazione reale.
Nell'RDE vengono monitorati solo gli NOx (ossidi di azoto) che nella Opel Astra e nella Nissan Qashqai sono stati misurati rispettivamente al livello 60 e 65 quando il limite è invece 80 (con coefficiente x1, sebbene quello in vigore per queste auto fosse x2.1). E, tornando alle particelle, se la contabilità delle emissioni venisse estesa all'intero test e non solo al momento della rigenerazione, il valori per le due auto risponderebbero in eccesso alle regole in eccesso. Il magazine spagnolo ribadisce che - al di là dell'atteggiamento di T&E - è più che corretto segnalare che esiste questo dubbio e che lavorando alle future norme Euro 7 e che, magari, un sistema che tiene conto della localizzazione del veicoli tramite Gps di bordo autorizzi il trattamento della fuliggine sono fuori dalle zone abitate, informando il guidatore di quando e dove avviene il ciclo di pulizia.