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Analisi GB, anche se cala quota diesel può convenire ancora

Prospettive per future tecnologie non ne sconsigliano acquisto

Redazione ANSA

ROMA - Diversi media britannici hanno ripreso un dubbio che sta condizionando il mercato automobilistico, dopo che le vendite di modelli a gasolio sono scese dal 55% del 2011 all'attuale 19%.

Alla domanda 'E' ancora una scelta conveniente comprare un diesel oggi?' prova a rispondere l'autorevole magazine Car che ha realizzato, evidentemente dal punto di vista dei sudditi della Regina Elisabetta II, un'accurata analisi della situazione attuale e delle prospettive a breve e medio termine. Un aspetto negativo viene evidenziato immediatamente: il Governo centrale e quelli locali sono contrari ai diesel, e lo dimostrano gli incrementi della VED (vehicle excise duty) e della sovratassa per le aziende applicati dallo scorso aprile ai modelli alimentati a gasolio. Gli analisti di CAR sono però molto chiari su un altro punto: il diesel non potrà essere bandito dalle strade del Paese, anche se alcune città (come Londra che dall'aprile 2019 applicherà una tassa per i modelli non Euro 6 di 12,50 sterline al giorno) stanno programmando restrizioni anche molto drastiche per i modelli a gasolio più inquinanti. E in difesa del tanto demonizzato motore diesel CAR cita una stima dell'SMMT, l'associazione dei costruttori di mezzi a motore, che ribadisce come i 13,8 milioni di veicoli a gasolio, compresi furgoni e camion, registrati in GB non ''possano essere aboliti nello spazio di una notte''.


La previsione del magazine è che il diesel ''continuerà ad essere parte del mix energetico per molti anni ancora'', e che l'arrivo nei prossimi anni di modelli Euro 7 ed Euro 8 possa abbattere radicalmente le emissioni, per cui ''acquistare un moderno modello a gasolio può essere fatto tranquillamente''. Resta comunque un dubbio a cui per il momento, scrive CAR, non è possibile dare una risposta precisa, quello sulla maggiore svalutazione dei modelli a gasolio. L'analisi allo stato attuale evidenzia un andamento 'random', con tassi più elevati per alcune categorie di auto (le cabrio e le city car) e tassi molto vicini per altre (suv, berline di classe medio alta e di rappresentanza) e una situazione favorevole al gasolio per i minibus, dove i modelli diesel battono di un punto percentuale quelli a benzina.

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