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Nella Rimini che non balla, la movida in crisi senza discoteca

Nella Rimini che non balla, la movida in crisi senza discoteca

Timori in Romagna, fra feste private e ritrovi in spiaggia

RIMINI, 18 agosto 2020, 23:21

di Mirco Paganelli

ANSACheck

La discoteca byblos , discoteca all 'aperto sulle colline di Misano Adriatico, nel Riminese. - RIPRODUZIONE RISERVATA

La discoteca byblos , discoteca all 'aperto sulle colline di Misano  Adriatico, nel Riminese. - RIPRODUZIONE RISERVATA
La discoteca byblos , discoteca all 'aperto sulle colline di Misano Adriatico, nel Riminese. - RIPRODUZIONE RISERVATA

La prima notte senza ballo, nell'estate del Covid, dopo l'ordinanza che ha disposto la chiusura delle discoteche la riviera romagnola si chiede dove andranno di notte i giovani in cerca di divertimento. E ora, dopo il virus, si teme la movida clandestina, quelle di party abusivi e feste private, in ville appartate, con tanto alcol e zero controlli. In un qualunque sera d'estate, di più nei week end, le sole discoteche del comprensorio riminese, una dozzina, erano capaci di contenere migliaia di ragazze e ragazzi da mezzanotte all'alba. Ora, ci si chiede, dove si riverserà questo popolo della notte orfano delle discoteche. Anche perché da oggi non si balla più nemmeno in quella zona grigia di locali, come i chiringuito sulla spiaggia che, soprattutto negli ultimi tempi, erano di fatto diventati delle piste da ballo di sabbia. Saranno contenti i bagnanti più anziani che non vedevano di buon occhio la calca e la musica che partiva già dalle sei del pomeriggio, proprio quando sotto l'ombrellone è un piacere rimanere a leggere o a chiacchierare.
    Il Silb, l'associazione dei gestori delle sale da ballo, teme che i giovani che prima riempivano le piste andranno ora ad alimentare feste abusive in villa con zero controlli e nessun invito a rispettare distanze o a indossare la mascherina. E già quando nei locali notturni si ballava, anche prima dei paletti imposti dalla pandemia del Covid-19, le colline riminesi avevano ospitato party organizzati con tanto di piscina e biglietto d'ingresso. Per questo si teme che molte comitive di ragazzi faranno scorta di superalcolici al supermercato e organizzeranno la discoteca nella casa di campagna mentre mamma e papà sono in vacanza.
    C'è poi tutta una fetta di turisti rimasta a bocca asciutta, dopo che aveva prenotato la vacanza tra Rimini e Riccione per la fine di agosto agognando lo 'sballo', che da queste parti significa scorpacciata di alcol e salti in discoteca, sperando magari di passare ogni giorno da un aperitivo danzante in spiaggia al 'su le mani' nelle storiche piste da ballo della collina. "Sono a Rimini per spaccarmi di brutto, devo tornare a casa che mia madre non mi deve nemmeno riconoscere", diceva un turista neo maggiorenne alla vigilia di Ferragosto al tavolo di una pizzeria insieme agli amici bergamaschi. "Non so cosa faremo, ma ci ubriacheremo", gli facevano coro due ventenni milanesi. Tutta questa fetta di turismo, che i critici definiscono 'basso', ma che ha contribuito non solo a costruire il mito della Riviera romagnola, ma anche a creare indotto e pagare stipendi, si trova ora senza una casa.    Molti giovani turisti dovranno accontentarsi di un aperitivo rigorosamente seduti al bar, o di uno di quelli in una vigna dell'entroterra che vanno tanto di moda negli ultimi tempi. Le alternative, in ogni caso, a Rimini e dintorni non mancano: si può cenare in un dehor, ne sono aperti molti dopo il lockdown, ci sono poi il cinema all'aperto alla Darsena, i concerti di artisti locali nelle piazzette, i gelati sui viali delle Regine, le visite guidate serali del centro storico, anche se sono forse tagliate su un tipo di turismo un po' più maturo. Basterà un buon film visto in compagnia respirando la brezza marina a placare la voglia di scatenarsi fino all'alba in discoteca? La risposta a questa domanda determinerà l'andamento della fine dell'estate sulla riviera romagnola. 

   

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