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Period, agli Oscar vince un corto sul tabù mestruale

Period, agli Oscar vince un corto sul tabù mestruale

Racconta la vita di sei donne nella ong Action India

25 febbraio 2019, 19:37

di Rita Cenni

ANSACheck

Rayka Zehtabchi 's "Period. End of Sentence." @Netflix - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rayka Zehtabchi 's "Period. End of Sentence." @Netflix - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rayka Zehtabchi 's "Period. End of Sentence." @Netflix - RIPRODUZIONE RISERVATA

Period. End of sentence ha vinto l'Oscar 2019 per il miglior short documentary. Disponibile su Netflix, il film racconta la vita e le difficoltà quotidiane di Sneh e delle altre sei donne, tutte tra i 18 e i 31 anni, che in una piccola fabbrica creata due anni fa dalla ong Action India, producono assorbenti sanitari femminili. Nelle aree più periferiche dell'India le mestruazioni sono tuttora un gigantesco tabù, e anche solo lavorare in un'azienda che produce assorbenti è considerato, da molti, inaccettabile per una donna.
    "Le mestruazioni non dovrebbero essere un tabù - ha detto la regista americano-iraniana Rayka Zehtabchi che ha girato il film nel suo villaggio - non dovrebbero sancire la fine della scuola per le ragazze". Il titolo del film gioca sul doppio senso: letteralmente si traduce con 'Punto. Fine della frase', ma ha anche il significato di 'Ciclo mestruale. Fine della condanna'.
   

Period. End of Sentence. Official Trailer from Rayka Zehtabchi on Vimeo.

Sneh ha 22 anni. Ed è la prima abitante di Kathikhera, un villaggio nel distretto indiano di Hapur, a fare un viaggio all'estero. Kathikhera si trova ad appena 115 km da Delhi, ma per raggiungerlo ci vogliono cinque ore in automobile. La regista americano-iraniana Rayka Zehtabchi ha girato nel suo villaggio e l'ha portata a Hollywood alla notte degli Oscar.

Il documentario racconta che le lavoratrici più giovani hanno lasciato passare mesi prima di confidare alle madri dove lavoravano, mentre un'altra di loro, Sushma Devi, ammette che il marito continua ad osteggiarla in tutti i modi, qualche volta addirittura picchiandola. E le ripete di lasciare il lavoro, anche se il suo stipendio, pari 2.500 rupie al mese (circa 31 euro), è molto più alto di quanto guadagna lui. "Ma io non smetterò di lavorare nella nostra piccola azienda: gli assorbenti hanno cambiato in meglio l'esistenza di milioni di donne", dice Sushma.
Produrre assorbenti ha modificato radicalmente la condizione delle donne del remoto villaggio indiano, le ha rese consapevoli, autodeterminate, le ha liberate della condanna mensile della vergogna e del tabù.

- Leggi lo speciale ANSA sulla notte degli Oscar

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