"Quando gli ho comunicato che avrebbe cantato alla Scala di Milano, Paolo Conte mi ha solo detto: 'È un concerto che va affrontato con energia'. Lui è fatto così, ma era davvero contento". Così a Torino Caterina Caselli racconta in conferenza stampa la reazione del cantautore 86enne alla notizia che avrebbe fatto un concerto nel tempio della lirica. Da qui poi il documentario di Giorgio Testi, Paolo Conte alla Scala - Il maestro è nell'anima, presentato fuori concorso al TFF e nelle sale con Medusa come evento speciale il 4-5-6 dicembre in oltre 250 copie.
Siamo nel febbraio del 2023 e il Teatro alla Scala di Milano, da 250 anni Tempio dell'opera, della musica classica e del balletto, si apre per la prima volta alla canzone che definire popolare nel caso di Conte è veramente riduttivo e improprio. Nel film la voce del Maestro di oggi si mescola con quella del Paolo Conte giovane, attraverso immagini di repertorio dell'archivio di famiglia che raccontano "sotto le stelle del jazz, ma quanta notte è passata". Musica, ricordi e confidenze e pensieri sparsi di quest'artista come, per fare solo un esempio, "Tutte le arti vogliono essere musica", si uniscono in questo film dedicato a un musicista che nel 2001, al termine della sua tournée negli Stati Uniti, la critica americana definì "traghettatore estetico dal Novecento al futuro".
Attorno al film è stato concepito da Sugarmusic un progetto contemporaneo e multipiattaforma che comprende anche: un album in formato esclusivamente fisico - vinile e cd in uscita per Sugar il 24 novembre; un podcast - prodotto da Sugar Play in collaborazione con Chora Media scritto e raccontato da Giulia Cavaliere nel quale avrà spazio uno speciale corpus di voci e di mondi artistici contemporanei come Caterina Caselli, Francesco De Gregori, Lucio Corsi, Francesco Bianconi, Dente, Colapesce e Dimartino, Mahmood e la linguista Beatrice Castelli che traghetteranno Paolo Conte dal Novecento al futuro.
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