Adania Shibli, la scrittrice palestinese al centro di un caso per il rinvio della consegna di un suo premio previsto alla Fiera del Libro di Francoforte, si è opposta alla pubblicazione di una propria intervista già realizzata con il settimanale tedesco Die Zeit perché non voleva le venissero poste domande sul livello del suo sostegno a una campagna di boicottaggio anti-israeliana e sull'attacco terroristico di Hamas. Lo rivela il sito dello stesso autorevole settimanale.
Die Zeit scrive di aver "condotto un'intervista scritta con Adania Shibli nel corso degli ultimi giorni e notti" e "autorizzata la sera del 17 ottobre per una pagina del feuilleton stampato nel numero del 19 ottobre" ma che "non apparirà mai" Il motivo è che "al momento di andare in stampa", "Shibli aveva proibito qualsiasi domanda sul suo coinvolgimento politico e sul suo rapporto con il Bds", la campagna "Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni" contro Israele "come se tali domande fossero un affronto diretto alla sua dignità personale e un segno di aggressiva presunzione occidentale". La scrittrice non era neanche "disposta a respingere tali domande come inaccettabili", quindi opponendo una qualche forma di no-comment. "Nel frattempo" ha "avviato un'azione legale contro l'affermazione di essere un''attivista Bds'". "Le successive trattative per pubblicare una versione modificata dell'intervista nel prossimo numero di Die Zeit sono fallite perché Adania Shibli non era disposta a rispondere a una domanda sull'attacco terroristico di Hamas a Israele. Quindi Adania Shibli probabilmente continuerà a rimanere in silenzio", prevede il settimanale.
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