Film per il cinema da regista Valeria Golino ne ha già fatti due, belli e anche premiati (Miele e Euforia), così si è spinta oltre "con un progetto bellissimo su cui lavoro da anni, una specie di corpo a corpo con Goliarda Sapienza e la sua opera postuma L'arte della gioia, adattarla per trasporla in una serie tv è qualcosa di totalizzante - dice in un'intervista all'ANSA a margine del talk Letteratura e serialità con Giancarlo De Cataldo e Antonio Scurati durante l'evento che a Roma festeggia i 20 anni di Sky - e siamo solo all'inizio".
La prima delle quattro parti della serie Sky Original è in post produzione, al missaggio, per una consegna prima di Natale "e intanto torno al mio mestiere principale di attrice, sarò sul set - anticipa - di un film che non vedo l'ora di cominciare, innanzitutto perché stimo moltissimo il regista, Pablo Larrain. Sarò la sorella di Angelina Jolie, protagonista nel ruolo di Maria Callas nel film Maria che la reimmagina durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni '70. Il film comincia il 15 ottobre, io arrivo a novembre e si gira tra Budapest, Parigi, Atene, forse qualcosa in Italia e nel cast ci sono anche Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino, sempre noi soliti ignoti - scherza -. Ho detto sì perché adoro lo stile di Larrain, un regista di grande statura e spregiudicatezza, il suo Jackie mi era piaciuto tantissimo". Prodotta da Sky e da Viola Prestieri per HT Film, L'arte della gioia è tratto dall'omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza (Einaudi), rifiutato per tanto tempo dalle case editrici italiane fino a raggiungere il successo all'estero. E racconta di Modesta (Tecla Insolia), spregiudicata, sensuale e coraggiosa ragazzina della Sicilia di inizio '900. Un affresco d'epoca con una direzione: il percorso personale di emancipazione anche sessuale che porta Modesta in quegli anni a rivendicare per una donna il diritto al piacere e alla felicità.
"Ho imparato tantissimo, mi ha frustrato tre volte più di quanto ti può frustrare un film: maneggiavo una materia bellissima, difficilissima da trasporre, in cui ero sempre in pericolo di cadere soprattutto durante la scrittura durata ben tre anni e non mi vanto. Cercavo di far arrivare le cose più importanti che Goliarda voleva trasmetterci, semplificandole senza superficialità. Qualcosa che è difficile quando hai un libro bellissimo, non tanto come feuilletton scabroso ma per le sue intuizioni, introspezioni. Come sceneggiatrice insieme a Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo siamo stati anche spesso in crisi". Nel cast Jasmine Trinca è Leonora, madre superiora del convento in cui Modesta verrà accolta ancora bambina; Guido Caprino Carmine, l'uomo che gestisce le terre della villa del Carmelo, dimora dei Brandiforti, la famiglia nobile e benestante di Leonora; Alma Noce è Beatrice, la più giovane erede della famiglia Brandiforte, guidata dalla principessa Gaia, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. È un momento d'oro per le attrici-registe (alla Festa di Roma si attendono i debutti di Paola Cortellesi e Margherita Buy), "ma anche attori - aggiunge lei, ricordando Claudio Bisio e Luca Zingaretti -: è un momento favorevole, è bello che ci diano questa opportunità, poi come sempre e come per tutti bisogna vedere se il lavoro è buono, in quel caso ne resta traccia, altrimenti è solo cronaca".
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