Da anni Brad Pitt soffre di una condizione rara neurologica che gli impedisce di riconoscere i volti delle persone. E' una malattia che non ha nulla a che fare con problemi di memoria o di vista e con cui l'attore combatte da anni, ha ribadito Pitt in una una recente intervista con il magazine "GQ".
L'ex marito di Angelina Jolie non ha mai ricevuto una diagnosi precisa della cosiddetta 'prosopagnosia', nota anche come 'cecita' delle facce', che ha indotto uno dei divi di Hollywood piu' popolari a isolarsi dal mondo. "Ecco perche' resto in casa", aveva del resto confidato Brad gia' nel 2013 alla rivista "Esquire": "Molte persone pero' mi odiano perche' pensano che gli sto mancando di rispetto".

E' un disordine che chiaramente mette l'attore a disagio in situazioni sociali. "Nessuno mi crede! Voglio davvero incontrare un'altra persona che ne soffre", ha dichiarato Pitt all'intervistatrice di 'GQ', confessando di temere di aver dato in passato l'impressione di essere una persona distante, un asociale, proprio a causa del suo disturbo. "Mi considero all'ultimo atto. L'ultimo semestre o l'ultimo trimestre. Cosa voglio che diventi questa sezione? Come la voglio disegnare?", ha detto l'attore a "Gq" in un commento particolarmente riflessivo. Avendo fatto marcia indietro dal suo perenne ruolo di rubacuori e protagonista, negli ultimi anni Pitt si è impegnato in parti più complesse e inattese e nella carriera del produttore, alla ricerca di testi di autori emergenti da sostenere con la sua società Plan B Entertainment: tra questi, Miriam Toews e il suo romanzo "Women Talking" su un gruppo di donne Mennonite che si coalizzano contro i loro stupratori: la regia è affidata alla canadese Sarah Polley che ha firmato anche "Away From Her" e il documentario semi-autobiografico "Stories We Tell".
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