(di Alessandra Baldini)
Tommy Hilfiger sale sul ponte di
comando di un traghetto e rilancia per la prossima primavera
estate lo stile preppy che ha contraddistinto il brand dall'anno
della fondazione nel 1985: "Il preppiness ritorna ma non è mai
andato fuori moda", spiega all'ANSA il 73enne stilista
rivisItando le ispirazioni nautiche e marittime della sua prima
collezione aggiornate e remixate per il 2025 col look facile e
sicuro di chi "scende dal ferry per tornare in città".
Il tema è quello di un rifugio sulla costa del New England
popolato dagli ultimi aristocratici wasp per cui nel 1979, in
una cover story dell'Atlantic, il giornalista Nelson Aldrich -
lui stesso erede di una famiglia Old Money della "nuova
Inghilterra" - aveva coniato il termine preppy. Sfilano dunque
tessuti a righe seersucker o Breton ispirati alla vela, giacche
da regata d'archivio o varsity in lino e pelle, maglioni a righe
da pescatore, short da yacht a doppia piega accompagnati pero'
dalla colonna sonora del premio Oscar Questlove in uno sfondo
urbano per eccellenza: i ponti della motonave John F. Kennedy
che per 65 anni ha collegato Manhattan al "borough dimenticato"
di Staten Island. Acquistato dai comici di Snl Colin Jost e Pete
Davidson e attraccato per una notte al Pier 17 di Manhattan, il
traghetto ha raccolto il testimone da un'altra icona della New
York perennemente "in transit", l'Oyster Bar di Grand Central
Station, dove Hilfiger aveva presentato in febbraio la sua
collezione autunno inverno.
Stavolta c'è un pizzico di Melanie Griffith, la segretaria di
Staten Island Tess McGill che aspira a rompere il soffitto di
vetro nella commedia romantica di Mike Nichols Working Girl:
"New York è il luogo di nascita del sogno americano e il ferry
di Staten Island è dove e' nato per molti il sogno di esprimere
pienamente se stessi" spiega lo stilista che nel 2010 ha venduto
il marchio a Pvh ma continua a detenere la visione creativa.
Dopo aver adottato l'approccio "See Now, Buy Now", Tommy si è
allineato per la seconda stagione consecutiva al calendario
tradizionale vestendo coi capi acquistabili subito i vip della
Tommy Family, tra cui Felix e Lee Know degli Stray-Kids, Jisoo
dei Blackpink, i brand ambassador Damson Idris, Abby Champion,
Patrick Schwarzenegger e i rapper di Staten Island Ghostface
Killah, Raekwon e Method Man che hanno chiuso a sorpresa la
sfilata e con cui l'algida regina di Vogue Anna Wintour ha
scambiato un "fist bump", il saluto a pugno chiuso popolarizzato
dai coniugi Obama.
Se Hilfiger è rimasto fedele allo stile a stelle e strisce,
marchi come Alaia e Off-White che usualmente sfilano a Parigi
hanno scelto stavolta New York per definire cosa significa per
loro la moda americana. Ib Kamara, che ha ereditato il timone
creativo di Off-White da Virgil Abloh, ha scelto i campi di
basket municipali sotto il ponte di Brooklyn per presentare una
collezione ispirata da un viaggio in Ghana, la patria del suo
mentore, mentre Pieter Mulier di Alaia ha incantato il
Guggenheim sfilando sotto la rotonda del museo che lo aveva
contattato dopo aver visto addosso a Zendaya, alla prima di
Dunes: Part Two, un suo celebre vestito da sera ispirato
all'architettura a spirale di Frank Lloyd Wright.
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