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Pitti Uomo al via, Urso '2024 l'anno del made in Italy'

Pitti Uomo al via, Urso '2024 l'anno del made in Italy'

Ministro lancia le iniziative, da liceo a giornata nazionale

FIRENZE, 09 gennaio 2024, 19:52

di Beatrice Campani

ANSACheck

>>>ANSA/ PITTI UOMO AL VIA, URSO '2024 SAR� ANNO DEL MADE IN ITALY ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

>>>ANSA/ PITTI UOMO AL VIA, URSO  '2024 SAR� ANNO DEL MADE IN ITALY ' -     RIPRODUZIONE RISERVATA
>>>ANSA/ PITTI UOMO AL VIA, URSO '2024 SAR� ANNO DEL MADE IN ITALY ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Il 2024 sarà l'anno del made in Italy", ha sottolineato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso che a Firenze ha dato ufficialmente il via all'edizione 105 di Pitti Uomo, fino al 12 gennaio alla Fortezza da Basso dove espongono 832 marchi, di cui il 46% esteri, con le collezioni della moda maschile per l'Autunno/Inverno 2024/25. Lo ha evidenziato in una Fortezza segnata dai lavori di ristrutturazione ancora in corso (completati al 70% i bastioni, al 20% i nuovi padiglioni), ma a pieno regime per eventi e partecipazione. Ci sono tanti "ex espositori che vogliono tornare a Pitti Uomo", ha spiegato il presidente di Pitti Immagine, Antonio De Matteis.
    Il ministro Urso ha ricordato le iniziative messe in campo a sostegno del comparto, tra cui i fondi destinati alle imprese, il nuovo liceo del made in Italy, la giornata nazionale del made in Italy, mettendo in evidenza che le speranze di un anno di rilancio derivano anche dal fatto che "l'inflazione è dietro le spalle. L'anno per quando ci riguarda si è concluso a dicembre con un tasso tendenziale dello 0,5%, la media europea è 2,9%".
    Per Urso "il 2022 e anche il 2023 sono stati anni molto buoni per la moda italiana, che ha riaffermato la sua leadership globale. È un settore manifatturiero importante per il nostro paese, e anche un emblema del made in Italy". Una spinta sull'acceleratore che porta a tutta una serie di iniziative.
    "Tra pochi giorni si apriranno le pre-iscrizioni al liceo del made in Italy che sarà in attività dall'anno scolastico 2024-2025". "Con il ministro Valditara - ha detto Urso - lanceremo una campagna per far sapere ai nostri giovani, alle famiglie, che si possono già iscrivere al liceo del made in Italy, che formerà le professioni necessarie alle filiere strategiche, a cominciare dalla moda, dall'abbigliamento, dall'arredo, dalla ceramica italiana, ma anche a quelle più innovative: pensiamo all'aerospazio, dove noi stiamo dando dei punti a livello internazionale". Ci sarà poi l'appuntamento del 15 aprile. "Chiamerò tutti i grandi creativi, le firme, gli autori di queste eccellenze riconosciute nel mondo a partecipare anche loro alla prima giornata nazionale del made in Italy che si svolgerà il 15 aprile", ha spiegato Urso. Poi i fondi. "Il Piano transizione 5.0 e Industria 4.0 - ha spiegato - avrà a disposizione 13 miliardi di euro nel biennio 2024-2025, destinati alle imprese che hanno un piano di ammodernamento tecnologico ai fini dell'innovazione e dell'efficientamento energetico per la riduzione attraverso produzione energetica rinnovabili ai fini dell'autoconsumo". Fondi "così ripartiti: 7 miliardi al mio dicastero, 2,8 al ministero dell'Agricoltura e quasi 2 miliardi al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica". Secondo Antonio De Matteis però c'è da ripensare alle nuove strategie di vendita. "Due anni fa - ha detto - si pensava che l'e-commerce sarebbe stato il futuro, oggi possiamo dire che va rivisto il modo di fare e-commerce, ma il 2024 sarà un anno positivo, abbiamo già in casa gli ordini della stagione estiva".
    Quale 2024 sarà per il sistema moda? Per Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia, il settore - che occupa 600.000 persone e nel 2023 ha prodotto 65 miliardi di giro d'affari con il tessile e moda (+3% sul 2022) - avrà i primi mesi del 2024 "complessi". "Ci sono condizioni che stanno anche modificando le scelte dei consumatori - ha rilevato -. Siamo usciti dalla pandemia con euforia, ora è il momento della riflessione. Le aziende continuano a essere sotto pressione, ma ne sono sempre uscite con la capacità di innovare".
   

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