"Alle donne che sanno fare squadra. Amiche, complici, tifose l'una dell'altra, compagne di avventura nei momenti sì e in quelli no". Comincia cosi l'autobiografia della stilista Chiara Boni, a cura della giornalista di moda e costume Daniela Fedi. E' la dedica che apre il volume Io che nasco immaginaria, (edito da Baldini+Castoldi, 160 pagine, euro 20) presentato a Firenze. In effetti le donne occupano un posto importante nella vita della stilista toscana: dapprima le amiche che sono al suo fianco quando seguiva la mamma in sartoria a Firenze e imparava i trucchi del mestiere. Poi le amiche di Londra, dove vive e incomincia a vedere le nuove tendenze della moda, iniziando a vestirsi libera da qualsiasi condizionamento. E le amiche Elisabetta Ballerini e le sorelle Letizia e Cristiana Bargagli Bardi Bandini, con cui ha aperto il primo negozio a Firenze per il marchio You Tarzan Me Jane. Nel volume Chiara Boni si svela come donna e come stilista, raccontando anche le parti più intime del proprio vissuto: l'incontro con Titti, il suo primo marito, la politica, un figlio, gli amori appassionati - da Cesare Romiti ad Angelo Rovati, a Fabrizio Rindi - ma anche la Milano degli anni Ottanta, quando è una giovane donna separata alle prese con una carriera in ascesa. Poi la sperimentazione con il Collettivo Moda Nostra e il successo che arriva quando il suo marchio entra nel Gruppo Finanziario Tessile, e lei sceglie di usare un unico tessuto, un jersey elastico, e un unico colore, il nero. Ecco che nel volume si racconta anche la genesi della sua 'petite robe', un abito adatto a tutte, che si può ripiegare in una bustina e che rappresenta la sua concezione della moda e della bellezza: un vestito che possa farsi interpretare da ogni corpo, dando a ogni donna la possibilità di esprimersi. E che è poi diventato un grande successo internazionale, arrivato a conquistare donne del calibro di Oprah Winfrey.
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