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Il pezzo forte del guardaroba d'estate? Il colore

Il pezzo forte del guardaroba d'estate? Il colore

Basta tute e sneaker, c'è voglia di fiori e leggerezza anni '80

11 giugno 2021, 18:37

Redazione ANSA

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Burberry - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Shopping fashion post pandemia. Quali sono gli effetti dell'emergenza sanitaria sul nostro guardaroba? Per molto tempo la clausura forzata ha inibito le velleità modaiole degli italiani, fatto perdere desiderio rispetto a nuovi acquisti e, secondo uno studio di Klarna quasi 7 su 10 dichiarano di voler aspettare di vedere la luce in fondo al tunnel per rinnovare il proprio armadio. 
Nonostante il consumo digitale abbia registrato crescite da capogiro, il 33% degli intervistati in Italia ha dichiarato di aver messo un freno agli acquisti fashion durante il periodo pandemico. Poco superiore alla doppia cifra (13%) chi dichiara di aver speso di più – con un picco nella fascia dei giovanissimi tra i 18 e i 25 anni – o per articoli differenti dalla moda (19%). Dato destinato a cambiare allo scadere delle restrizioni imposte dal Covid-19, tanto che il 60% dei rispondenti è pronto a rimettere mano al portafoglio e a dedicarsi alla moda molto di più che negli ultimi 12/18 mesi, guidato soprattutto dalla voglia di smettere tute, pantofole e sneaker – gli indumenti più gettonati della pandemia – per tornare a vestirsi bene.

Tuttavia, stando almeno alle dichiarazioni degli italiani nel campione il 40% non ha mai gettato la spugna e ha mantenuto un certo decoro anche in casa per sentirsi bene o di aver sfruttato il lockdown per provare nuovi stili e combinazioni (22%). 
I trend moda del post-Covid
Il podio degli item delle compere post Covid è rappresentato dalle scarpe, in pole position nella shopping list moda per il 36% degli italiani; in seconda posizione jeans e magliette per proseguire la tendenza all’insegna della comodità, a pari merito con gli abiti leggeri estivi (25%); medaglia di bronzo per lo sportswear (22%). Poco gettonati, forse perché la fase di transizione è ancora in corso, lingerie (7%), borse a mano e clutch (9%) e party outfit (11%).
Ma quale sarà il pezzo forte dell’estate 2021? A dominare i mesi estivi sarà il colore: ben il 42% degli intervistati pensa che i vestiti colorati siano il “must have” dei prossimi mesi e quasi un italiano su due (43%) dichiara di essere più propenso a indossare colori rispetto al passato. Dato che spicca in particolare nei giovanissimi, toccando la cifra tonda (50%). Ma che colore scegliere? Ecco la top 15:

1. Acquamarina 30%

2. Turchese 21%

3. Blu 17%

4. Verde 15%

5. Lime 14%

6. Nero 13%

7. Oro 12%

8. Blu navy 9%

9. Bianco 9%

10. Arancio 8%

11. Viola pastello 8%

12. Giallo pastello 7%

13. Bordeaux 6%

14. Verde pastello 6%

15. Rosa 6%

Bocciati, invece, l’intimo a vista su gonne e pantaloni (3%), gli strati e gli stivali oltre il ginocchio (5%) e i sandali con i calzini (6%).
Ma nell’estate 2021 ci sarà anche il tempo per il revival:dei pantaloni “baggy” – ben il 31% degli intervistati spera nel flashback di questi pantaloni oversize (qualche problema di sovrappeso da lockdown?) e della vita bassa (21%). Se si guarda al passato, le decadi più gettonate sono sicuramente gli epici anni ‘80 – selezionati come decade fashion a cui tornare dal 28% degli italiani – a cui seguono gli anni ‘90 in doppia versione: c’è chi spera nel ritorno della techno (23%), mentre un più timido 22% rimpiange il grunge. Pochissime speranze per i ruggenti Anni Venti (9%); in pochi ma non pochissimi a guardare solo al futuro e al “brand new” (12%).
Non solo colore, anche pattern: sono i fiori a dominare la scena estiva del 2021, preferiti dal 34% del campione, seguiti da fantasie astratte (27%) e dalle intramontabili righe (23%). Non trovano il successo del pubblico nell’era della moda post-pandemica le fantasie foulard (7%), tessuti insoliti (11%) e decade anche l’animalier (13%).
Attenzione alla sostenibilità
La pandemia ha reso gli italiani più consapevoli anche nello shopping. Il 32% degli intervistati dichiara di selezionare sempre più spesso, per i propri acquisti, brand sostenibili, mentre un più scarno 14% supporta la sostenibilità acquistando meno. C’è anche chi dà nuova vita e usa in maniera più estensiva i propri vestiti (22%) o chi decide di acquistare capi di “seconda mano” (5%). Interessante il dato circa la volontà di mantenere un approccio sostenibile agli acquisti fashion: ben l’89% assicura di voler proseguire con questo comportamento virtuoso anche dopo la fine del Covid. Sia gli uomini (90%), sia le donne (88%) sono attenti alla sostenibilità, in particolare tra i 18 e i 35 anni (91%).

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