Charles Baudelaire, Henri Bergson e Virginia Woolf di Orlando: tre mostri sacri del sapere con visioni diverse del tempo. "About Time", la prossima mostra del Constume Institute del Metropolitan di New York all'insegna di sincronicita' e diacronia, e' stata presentata a Parigi in occasione della settimana della moda. "La moda ci insegna a raccontare diversamente il tempo. Ci mostra che il tempo e' piu' di quel che puoi contare sulle dita di una mano o sulle lancette dell'orologio", ha detto il curatore Andrew Bolton illustrando la filosofia della rassegna davanti all'enorme orologio del Musée d'Orsay, al suo fianco Nicholas Guesquiere di Louis Vuitton, il direttore del Met, Max Hollein e Anna Wintour. La mostra aprira' il 7 maggio in coicidenza con le celebrazioni per i 150 anni del museo sulla Quinta Strada: un anniversario che ha offerto lo spunto per una riflessione sulla natura della longevita' nella moda - arte la cui natura effimera fa si' che sia un barometro culturale eccezionalmente sensibile - vista attraverso le ricche collezioni del Met. "Volevamo ripensare la nostra collezione attraverso un concetto che ne riflettesse lo spirito del tempo. Negli ultimi anni il tempo ha dominato il dibattito nel settore della moda, tra produzione accelerata, circolazione, consumo nel mondo sincronizzato digitalmente del 21esimo secolo. Le aziende - ha detto Bolton - hanno tratto vantaggio dalla velocita' 24 ore su 24 del capitalismo digitale, ma gli stilisti si sono spesso sentiti limitati dal questo dover funzionare continuamente. Per questo ci e' sembrato che fosse arrivato il momento di esplorare il carattere temporale della moda attraverso una prospettiva storica". La mostra sara' essa stessa un orologio, costruito da due set di 60 capi articolati lungo un arco temporale dal 1870 a oggi. L'orologio avra' due funzioni: raccontare il tempo in senso lineare, ma fare anche da cronometro per un viaggio nel tempo che consentira' ai visitatori di fare salti in avanti e all'indietro quando i 'ritorni di moda nella moda' lo permetteranno. Due autori francesi faranno da guida, il poeta Charles Baudelaire e il filosofo Henri Bergson come portatori di concetti rivali di temporalita: il primo interessato all'accelerazione e compressione della percezione del tempo provocata da progressi industriali e tecnologici; l'altro perche' teorizzo' l'illusiorieta' del nostro senso di successione temporale. A far avanzare la narrativa sara' Virginia Woolf, secondo Bolton, "la mediatrice ideale nella battaglia tra Baudelaire e Bergson". Appuntamento dunque al Met il 7 maggio per la mostra e il 4 per il gala che la precede: con Anna Wintour e Ghesquiere, madrine e padrini del red carpet dell'anno saranno Lin-Manuel Miranda, Meryl Streep e Emma Stone.
La moda racconta il tempo, 120 capi al Met di New York
Sincronicita' e diacronia dal 7 maggio, è la mostra del Constume Institute
- di Alessandra Baldini
- NEW YORK
- 27 febbraio 2020
- 19:45