E' il gigante della moda Pierre Cardin, a 97 anni il più anziano dei couturier, al quale il Brooklyn Museum ha dedicato una mostra che aprirà al pubblico il 20 luglio, proprio nel giorno in cui ricorre il 50/o anniversario dello sbarco sulla Luna. Nel presente ma con un piede sempre nel futuro. 'Pierre Cardin: Future Fashion', in mostra fino al 5 gennaio del 2020 è la prima retrospettiva in 40 anni dedicata allo stilista il cui vero nome è Pietro Costante Cardin, originario di un paesino nel trevigiano e portato dalla famiglia in Francia a soli due anni a causa delle ristrettezze in seguito alla Prima Guerra Mondiale. Dopo la prima retrospettiva in assoluto in Usa al Metropolitan Museum oltre 40 anni fa, 'Pierre Cardin: Future Fashion', ripercorre 70 anni della sua carriera attraverso 170 pezzi provenienti per la maggior parte dal suo archivio ed esplorando le tappe che vanno dagli anni '50 al presente.
"Pierre Cardin - ha detto all'ANSA il curatore Matthew Yokobosky - ha dimostrato di essere non solo un maestro di sartoria e di design ma ha avuto anche l'intuito per gli affari. E' davvero un uomo rinascimentale del 20/o secolo il cui lavoro ha anticipato la moda e il design dando contemporaneamente alla società una nuova visione di ciò che il futuro sarebbe essere". Non a caso Cardin già a metà degli anni '60 iniziò la conversione di ciò che la moda sarebbe stata nel futuro, a cominciare dall'unisex con gli abiti che prescindono il genere sessuale. Per l'uomo introdusse le giacche da completo senza collo ed i pantaloni a sigaretta. Fu anche il primo couturier a lanciare il pret-à-porter con una collezione nel 1958 ai grandi magazzini Printemps a Parigi.
Tra i modelli esposti al museo di Brooklyn gli abiti cinetici degli anni '70 "che si muovono in modo davvero mai visto prima nella moda - continua Yokobosky - e gli abiti illuminati, un concetto testato per la prima volta nel 1968 realizzati ricamando luci e indossati per la prima volta da Maryse Gaspard, musa di Cardin". Da buon futurista, Cardin non poteva non essere affascinato dalla Missione Apollo 11, che portò l'uomo sulla luna, così nel 1969 visitò la Nasa e nella mostra della retrospettiva c'è anche una foto in cui indossa una tuta spaziale.