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Design contemporaneo tra antiche mura, la montagna si rinnova nel lusso

Design contemporaneo tra antiche mura, la montagna si rinnova nel lusso

Giovani generazioni alla guida di location esclusive, ed arrivano star e americani

22 agosto 2024, 20:59

testo e foto di Alessandra Magliaro

ANSACheck
La vista sulle Dolomiti dal ristorante e dal giardino Forestis - Plose- Brixen - RIPRODUZIONE RISERVATA

La vista sulle Dolomiti dal ristorante e dal giardino Forestis - Plose- Brixen - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tesori preziosi, architetture con una storia da raccontare, eredità cui le giovani generazioni aggiungono lifestyle contemporaneo. La montagna si rinnova nel lusso diventando attraente non necessariamente solo  per appassionati di alta quota ma del vivere bene facendo esperienza della diversità di luoghi cercando relax assoluto fatto di cucina gourmet ancorata al territorio e panorami di cui godere con immancabile spa wellness. Nella montagna italiana i posti di eccellenza sono sempre di più e attraggono moltissimo gli stranieri in visita in Italia non solo nelle città d'arte e nelle destinazioni cool delle isole. A trainare questo rinnovamento, che spolvera un po' sugli stereotipi legati alla vacanza in montagna, sono molto spesso seconde terze e ulteriori generazioni che prendono in mano eredità familiari d'antan e sono capaci di restyling profondi che valorizzano quelle strutture così antiche. È il filo rosso che lega esempi di eccellenza nell'Alto Adige delle Dolomiti patrimonio dell'UNESCO.  
Si parte da Bressanone, si sale fino alla Plose a 1800 mt e poi si scende di nuovo risalendo poi verso lo Sciliar   nell'omonimo Parco naturale Sciliar-Catinaccio uno dei simboli dell'Alto Adige che sovrasta i paesi di Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar; da lì poe si prosegue per Bolzano o per Carezza superando il passo Costalunga a 1745 mt valico alpino fra il gruppo del Catinaccio e il gruppo del Latemar, che collega val di Fassa e val d'Egache passando dall'Alto Adige al Trentino. Un itinerario ricchissimo di storia antica e più recente con la Grande Guerra (molte tracce e molti musei lungo il percorso) amato dagli escursionisti anche in moto.
Brixen - Bressanone è forse la cittadina più bella dell'Alto Adige, certamente la più antica del Tirolo. E' una città vescovile antica di oltre 1000 anni, un ponte tra l’Italia settentrionale e la Germania meridionale, con portici medioevali, shopping di griffe, pulita e ben tenuta e con una vivace attività culturale specie nel palazzo di Hofburg.

La historical guesthouse Adler è la prima casa turistica per antichità al registro di Bressanone.
È lungo il fiume Isarco proprio dopo il ponte dell'Aquila all'inizio della città vecchia che è stata la prima fondata nella regione. Ci sono ancora i ganci dove venivano attaccati i cavalli, rimasti nel restauro voluto da Silvana e Christoph, giovani albergatori che proseguono la tradizione dei genitori, i Mayr gestendo alla terza generazione l'antico albergo in pietra. "L’Adler è sempre stato molto più di un posto di lavoro. È il nostro progetto di vita, che nostro figlio Christoph continuerà a portare avanti" dicono Maria e Hermann che ora hanno lasciato le redini al figlio e alla dinamica e solare moglie di origine tedesca. Lasciarsi ispirare dal passato ed emozionare dal presente è la scelta fatta insieme al team di architetti di Bressanone valorizzando al massimo l'antichissima struttura riportando a splendore il corridoio a volta gotica dipinto poi di chiaro, le bow window sul lungofiume ma svuotandola di arredi che nel corso dei secoli avevano reso quelle stanze cariche di candelabri, armadi scuri, poltrone ingombranti. Gli arredi ora sono essenziali con i legnami chiari della zona, linee pulite, tutto improntato al minimale. Poltroncine con lana altoatesina, tavolini geometrici e fiori sempre freschi. Stile sobrietà lusso sono le parole chiave di queste stanze. E poi la sorpresa: una piscina incastonata tra i tetti della città vecchia da cui si spazia a 360 gradi tra monti, vigneti e guglie, un'oasi relax cui si aggiungono spazi spa tra sauna e bagno umido.
Tra i mobili salvati nel restauro una parete di rovere con piccoli decori fruttati di inizio '900 che impreziosisce la sala colazioni.  Qui Silvana e Christoph stanno sperimentando la sostenibilità dell'hotellerie di lusso una impresa difficile ma non impossibile: le uova di fattoria da galline felici si scelgono alla carta come anche i succhi appena fatti. C'è il buffet ma le porzioni sono volutamente piccole così che nei piatti degli ospiti non avanzi nulla da buttare. Le marmellate sono rigorosamente home made, il burro di malga è al taglio, il pane con i semi da affettare al momento. Silvana e Christoph si dividono tra l'Adler e il ristorante Oste Scuro sulla piazza del Duomo, l'indirizzo top della cucina di Bressanone, presente da oltre 150 anni. È della famiglia Mayr da sei generazioni e anche qui i giovani sono riusciti a dare una nuova impronta abbracciando tradizioni ma rinnovandole con una cucina più light e ricercata in ambienti che trasudano storia.  C'è anche la stube Benedetto XVI habitué di Bressanone prima di salire al soglio pontificio . I due giovani proprietari hanno aggiunto anche una grande spazio con giardino per una vinoteca, Vitis, dove le tante etichette a cominciare da quelle della abbazia agostiniana di Novacella possono essere degustate arrivando a 400. Cucina locale con valorizzazione di antiche tipologie di verdure ed erbe particolari dal maso Aspingerhof a Barbiamo dove Harald Gasser fa da anni un lavoro speciale per impedire la scomparsa di specie ortofrutticole autentiche e autoctone, la carne ovina è della razza Villnösser Brillenschaf, la più antica, che pascola a  Furchetta in Val di Funes, mentre il manzo dalla stessa valle è della razza Grigio alpina. Tra  i piatti  la zuppa di vino Sylvaner accompagnata dai classici Tirtl con ripieno di ricotta e spinaci e cannella al risotto con finferli, spuma di formaggio alpino ed essenza di frutti di bosco.

Forestis palcoscenico sulla Plose
Il progetto di questa location esclusiva tra le più lussuose d'Italia ha una storia da romanzo. Quello che oggi è un simbolo internazionale del minimal a 5 stelle superior dove il silenzio è parte del lusso e dove la pace e l'armonia del luogo sono il fondamento dell'esperienza che invita a ritrovare la percezione del tempo in un ambiente dominato dai boschi e dalla vista delle montagne in alta quota era stato pensato come un sanatorio. E' un luogo eletto e di grande energia. Per quello ad inizio '900, nel 1912, dopo studi ambientali sull'area fu scelto secondo indicazione dei medici dalla monarchia asburgica per costruire una struttura sanitaria polmonare come si usava fare a quei tempi per curare il mal sottile, la tisi, la tubercolosi e altre malattie croniche e come La montagna incantata di Thomas Mann (ma lì era Davos in Svizzera) ha raccontato in pagine capolavoro letterario. Lo scoppio della Grande Guerra impedì l'inaugurazione e il funzionamento della struttura a Plancios sulla Plose realizzata dall'architetto Otto Wagner. Dopo decenni di rovine, con la foresta a custodire quei tetti e quelle stanze,  il noto albergatore altoatesino Alois Hinteregger scovò l’antico edificio in legno rimanendo affascinato da quel luogo al centro della radura nella foresta e con una vista impagabile sulle Dolomiti. Da questa scoperta straordinaria nel 2000 il sogno di portare l'ex sanatorio a nuova vita con un restauro totale degli interni (gli  esterni del primo decennio del '900 sono sotto tutela ): nel 2009 apre l'hotel. Poi la decisione di passare le redini al figlio Stefan e a sua moglie Teresa: è il 2020 e il luogo, con il nome di Forestis, diventa meta di un ritiro internazionale extra lusso in cui il legno, la natura, l'energia delle montagne trovano nuova casa. Un luogo di grande fascino ed estrema privacy con suite sospese sui boschi con terrazzi dove godere il panorama, la notte stellata e l'alba, con un ristorante palcoscenico in cui ogni tavolo è invisibile all'altro ma tutti godono della vista delle Dolomiti. Extra lusso discreto dove tante celebrities arrivano da ogni parte del mondo, l'ultima delle quali, Brad Pitt ha soggiornato una settimana alternando itinerari in moto alla spa privata nella suite. Dal design nelle stanze alla cucina tutto è eccellenza locale  per dare agli ospiti l'immersione totale del luogo. Lo chef, con grande esperienza stellata internazionale, è tornato dalle sue parti per abbracciare il concept del Forestis: Roland Lamprecht propone la sua cucina del bosco in cui gli ingredienti arrivano direttamente dalla natura circostante e dagli agricoltori della zona unendo antica tradizione culinaria altoatesina alla creatività della cucina moderna. L'area spa, anche questa con vista, prevede la sauna alle erbe, quella in stile heidi nella foresta, i rituali pomeridiani dell'Aufguss con i fumi della sauna e lo yoga celtico Wyda da fare en plen air.

Il romantico Turm a Fiè allo Sciliar
Duemila opere d'arte, inclusi Picasso, Dalì, Kokoschka sparse tra le quattro torri medioevali sotto tutela delle Belle Arti, una dependance con allevamento di cavalli arabi tra residenze di artisti e suite esclusive con spa e infinity pool (buon ritiro settimane fa del cantante Ultimo con la compagna Jacqueline Luna Di Giacomo), un maso del XIII secolo il Grottnerhof dove si producono quattro preziose etichette di vino e raffinate grappe e si può anche soggiornare: tutto tra la vista di vigneti e montagne, filari di uva e di mele, mura storiche e panorami. E' il regno del Romantik Turm Hotel, la scommessa di arte, cultura, lusso, wellness e cucina premiata che Stephan Pramstrahler  ha ereditato dal padre ampliando ulteriormente la vocazione edonistica in una visione sempre più visionaria ed esperienziale come dimostra l'allevamento di cavalli arabi.
Design, arte, storia rende unico questo posto tra le montagne, spiazzante con la sua bellezza vistosa e un po' sfacciata, lontana anni luce dal lusso  minimal, non un bel posto ma un posto con una storia ama dire il proprietario.
Solidamente familiare da tre generazioni (Stephan ha cinque figli!), il Romantik Turm Hotel è legato al gruppo Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol una rete di 30 hotel che si trovano nei luoghi più belli dell’Alto Adige, ciascuno con una propria identità ma tutti con un wellness di livello esclusivo. Al Turm di Fiè, scavato nella roccia, la spa ha un  particolare fascino con arredi d'altri tempi in rame, tinozze, teli di lino, una farmacia delle erbe: ci si fanno i famosi bagni di fieno tradizionali di queste parti brevettati nei primi anni del 1900 proprio per concessione ad Anton Kompatscher bisnonno materno di Stephan Pramstrahler, e poi ancora i bagni di vino con i vinaccioli altoatesini, il massaggio con i tamponi alle mele, il bagno all'olio d'erbe e quello all'olio di pino mugo e c'è anche ha una piscina fuori dal comune: una black pool con vista sullo Sciliar per nuotare dall'interno all'esterno nell'acqua a 32°C. 2 cappelli rossi nel Gault Millau e 3 cucchiai nella guida Aral Schlemmer Atlas sono alcuni dei riconoscimenti della cucina al Turm ricca di sapori e di tradizione, come nell'irresistibile buffet di strudel in un contesto tra giardino delle rose e altri spazi decisamente romantico. La storia dell'hotel è legata a quella di Fiè allo Sciliar (nelle vicinanze un laghetto balneabile nel pieno del parco naturale è meta imperdibile per fascino e pace): in esilio da Roma per volere dell'imperatore Federico Barbarossa la famiglia aristocratica dei Colonna si mise in viaggio verso l'Italia del nord. Il barone Pompeio Valerio Colonna si fermò in questa zona facendo costruire su una delle montagne più alte una torre (in tedesco “Turm”), a cui diede il nome di “Vels” (Fels = roccia), per le sue pareti rocciose: è l'origine dell'edificio che fu tribunale e carcere e infine un albergo che da tre generazioni appartiene alla famiglia Pramstrahler.

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