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Beauty & Fitness

A lunga tenuta e non nocivi, il green invade l'ultima barriera: gli smalti per le unghie

Formulazioni 'free'. Tra i colori, rosa, malva e immancabile nude

Stylish winter nail design. Knitted fabric texture on women's nails iStock. © Ansa
  • di Agnese Ferrara
  • 13 novembre 2021
  • 17:46

Puliti, green, naturali, vegani, ‘cruelty-free’ (che equivale al non testato sugli animali). Che fanno bene, non contengono composti tossici e perfino tossine insieme ad un sempre più lungo elenco di sostanze che i consumatori potrebbero guardare con sospetto. Parliamo dei nuovi smalti per unghie lanciati per l’inverno dalle principali case cosmetiche, irrinunciabili in tutto il mondo tanto che se il mercato globale nel 2019 ha raggiunto i 10.9 miliardi di dollari, nel 2026 toccherà quota 19.4 miliardi con un incremento del’8,5% (fonte Resarch Reports World). Lo smalto non lo usano solo le donne, sono sempre di più i giovani uomini col vezzo delle unghie laccate, come fanno gli influencer-cantanti del momento e del calibro di Fedez, dei Maneskin e di Giovanni Pietro Damian, alias Sangiovanni. Le unghie sono laccate, decorate, brillanti, disegnate a mano libera e la nail art dilaga come modo per esprimere la propria personalità senza distinzione di genere. Mettere lo smalto è ora parte dei rituali di selfcare di uomini e donne e i nuovi prodotti devono essere sempre più salutari e innocui.
Quali gli smalti più cool? Quelli ‘senza’, ovvero senza sostanze che i consumatori guardano con sospetto perché sospettati di fare male alla salute o all’ambiente. Il trend cresce ed è cavalcato dalle principali industrie produttrici che si vantano di avere eliminato moltissime sostanze ‘a rischio’ dalla formaldeide al toluene agli ftalati dibutile, dalla canfora ai parabeni, dai profumi a qualsiasi traccia di componente ricavato in origine dagli animali. Infine, e perfino, il glutine. Anche se non sempre è tutto oro quel che luccica.
Dedica un focus al trend delle lacche per unghie ‘senza’ la rivista tecnico scientifica Cosmetic Toiletries. Frank Pagano, della statunitense Act Solutions Corp (Adaptive Cosmetic Technology Solutions) e autore dello speciale, scrive: “Si va dagli smalti per unghie a marchio Essie di L'Oréal, che sul suo sito li definisce essere vegani al 100% e privi di 8 ingredienti, cioè formaldeide, toluene, ftalato di dibutile, resina di formaldeide, canfora, tosilamide etilica, xilene o trifenil fosfato, al brand Sally Hansen di Coty che definisce il suo nuovo smalto per unghie “Good. Kind. Pure" (Buono, Gentile, Puro) perché privo di ben 16 sostanze che si ritengono non affini alla salute o all’ambiente. Quindi oltre all’assenza dei classici formaldeide, resina di formaldeide, toluene, xilene, acetone, ftalati, canfora e parabeni, vengono elencanti anche tosilamide etilica, trifenil fosfato (TPP), ingredienti di origine animale, stirene, bisfenolo A, eteri glicolici della serie E, etossilato di nonilfenolo e solfati”. Sono detti ‘vegani’ anche gli smalti che contengono cotone (e tappo in legno) ideati da Licia Florio, milanese appassionata di yoga con una vasta community al seguito. L’elenco dei ‘senza’ è lungo: sono privi di toulene, formaldeide libera, dibutil ftalato, canfora, benzene, xylene, formaldeide resina, trifenil fosfato, ketones, ftalati, poliuretano, solventi petrolati, parabeni, mercurio, lead, FD&C, catrame, glutine, sottoprodotti del grano, aromi artificiali e idrocarburi.
Le formule cambiano in nome del green e gli smalti classici e semipermanenti del brand Manicurist contengono invece estratti di patata, mais, manioca e cotone. Ballerina, Body, Lolita (malva chiaro, il colore del momento), Safari Rose sono le tinte poco più che nude di Fedua che ha lanciato una nuoa collezione di Vernici – Gel Effect , smalti a lunga tenuta, esenti da sostanze nocive, 7-FREE (Formaldehyde, Formaldehyde resin, Camphor, Toluene, Dibutyl phthalate, Xilene e Matiletilchetone), racchiusi nell’innovativo pack ispirato ad un barattolo di vernice. La texture, contenente un’alta percentuale di pigmenti, rilascia un effetto colore immediato. Il pennello di ultima generazione è composto da 600 setole calibrate per garantire un rilascio preciso ed ottimale che limita le abbondanze di colore durante la stesura, migliora la resa e assicura un risultato omogeneo e senza striature.
I colori più in voga oltre al classico all season ossia il nude, sono il rosa cipria con accenti tra lilla e ciclamino (la collezione PINK INSPO di & Other Stories Nail) e il malva declinato dal più chiaro, soft, quasi nude al più vibrante con una punta di rosso che lo rende più purple (Tns Firenze ha dedicato un'intera collezione).  Il verdone e il color jeans restano comunque tra i più popolari.

Un piccola rivoluzione, quella dei movimenti green e clean, che si riflette anche nei prodotti per rinforzare le unghie come i gel riparatori che contengono gli stessi ingredienti delle creme di trattamento per il viso come , ad esempio, acqua di rosa, vitamine e alfa idrossiacidi (come Recovery Nail Care del brand italiano TNS Firenze), e una pletora di integratori ‘vegani’ e ‘senza’ per rinforzare unghie e capelli con, ad esempio, estratti di rucola, zinco, selenio e vitamine (come Boost di Lazartigue, senza grano, senza soia né lattosio).
Non sempre però agli intenti green corrispondono messaggi corretti. E’ il caso dei prodotti ‘non-toxic’ o ‘toxin free’, molto in voga in particolare per il mercato statunitense. Precisa Pagano: “La prima definizione indica l’assenza di ingredienti che sono stati ritenuti potenzialmente tossici, la seconda invece l’assenza di tossine che non c’entrano con gli ingredienti dei cosmetici ma le definizioni spesso sono confuse l’una con l’altra”.
La rivista sfata infine anche i miti più comuni che vogliono i prodotti naturali innocui per la pelle e miglior di quelli chimici (le sostanze naturali invece possono provocare allergie), le formule clean più gentili e sostenibili (invece non è detto che non inquinino) e che l’assenza di conservanti sia indice di più sicurezza (è vero il contrario). Infine che il settore della cosmetica non sia regolamentato (invece segue precise normative a tutela della salute).
La bella strada del clean è tracciata in nome di prodotti sempre più innocui, frutto di studi e dati scientifici e amici dell’ambiente a patto che i messaggi pubblicitari siano però onesti, reali e non basati sulla disinformazione che nasce delle paure dei consumatori.

  • di Agnese Ferrara
  • 13 novembre 2021
  • 17:46

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