Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ceretta 'salvavita', dall'estetista campagna per la prevenzione anti cancro

Ceretta 'salvavita', dall'estetista campagna per la prevenzione anti cancro

Sensibilizzazione contro tabù relativi a pap test e visite di controllo

14 ottobre 2020, 16:15

Redazione ANSA

ANSACheck

Confidenza in cabina tra cliente ed estetista foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Confidenza in cabina tra cliente ed estetista foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Confidenza in cabina tra cliente ed estetista foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Italia il tumore al collo dell’utero è al quinto posto per incidenza e ogni giorno a sette donne viene diagnosticato un cancro alla cervice uterina: ogni ventiquattro ore almeno una perde la vita. Nonostante queste cifre allarmanti, solo 3 donne su 5 si sottopongono al Pap test, lo strumento ad oggi più efficace per una corretta diagnosi precoce. A differenza degli ambulatori ginecologici, le cabine dei centri estetici registrano un costante aumento degli appuntamenti. Guardando agli ultimi vent’anni, infatti, i tassi di partecipazione agli esami di screening cervicale sono oggi ai minimi storici mentre, come rilevato da Treatwell – il più portale europeo di prenotazione di trattamenti di bellezza e benessere – nel 2019 in Italia le prenotazioni di cerette intime sono cresciute a doppia cifra, registrando un +66% rispetto all’anno precedente. Perché dunque le donne si sentono a loro agio a sottoporsi regolarmente a sedute di depilazione dell’inguine, ma esitano quando si tratta di effettuare esami fondamentali per la loro salute? Questa è la domanda alla base di Ceretta Salvavita, la campagna di sensibilizzazione lanciata da Treatwell insieme alle sezioni provinciali di Milano Monza Brianza e Roma di LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e patrocinata da Regione Lombardia e Comune di Milano con l’obiettivo di abbattere i tabù relativi al tumore della cervice uterina e promuovere la prevenzione.

Un esame doloroso a cui sottoporsi solo in base alle abitudini sessuali: i falsi miti sul Pap test
Un’indagine commissionata da Treatwell su un campione di 2.000 italiane traccia un quadro preoccupante per quanto riguarda la prevenzione in Italia. Più di un terzo delle rispondenti maggiorenni (39%) ha confessato di non essersi mai sottoposto a un esame di screening cervicale: la percentuale sale vertiginosamente nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni, dove raggiunge addirittura il 54%. Il dato risulta ancora più allarmante, se si considera che i tassi più elevati di anomalie cellulari del collo dell’utero si registrano tra le donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni. Guardando alla provenienza geografica delle intervistate, si nota come la tendenza a non effettuare esami alla cervice uterina interessi principalmente il centro-sud, con picchi di oltre il 50% in Molise (56%) e Sicilia (51%), seguite da Abruzzo, Puglia, Calabria (tutte 47%) e Campania (45%). Tutt’altro che incoraggianti anche i dati che riguardano il nord, con percentuali che in Lombardia arrivano al 41% e si attestano sul 39% e 38% per quanto riguarda le residenti rispettivamente in Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Il dato si inserisce in uno scenario di scarsa conoscenza dei programmi di prevenzione del tumore alla cervice uterina. Quasi una donna su quattro (23%) ritiene erroneamente che sia necessario sottoporsi agli screening cervicali solamente in caso si cambi partner sessuale, mentre poco meno di un quinto (18%) crede che siano controlli da effettuare esclusivamente in caso si presentino sintomi inusuali, come sanguinamento o dolore. A sottoscrivere questa opinione scorretta sono soprattutto le più giovani (18-34 anni), che rispondono in questo modo in un caso su cinque (20%). Sempre in questa fascia di età è molto forte la convinzione che il Pap test sia doloroso (45%). Proprio il timore del dolore o di sentirsi a disagio (54%) è la principale barriera che si interpone tra le italiane e la prenotazione del Pap test. Segue a ruota (53%) l’imbarazzo che le donne sono certe di provare quando si tratta di stendersi sul lettino del ginecologo.

Ambulatorio vs centro estetico: quando spogliarsi è imbarazzante
Imbarazzo e paura del dolore non sembrano però essere un problema quando si tratta di prenotare un appuntamento per la depilazione dell’inguine. Se una donna su due si sente a disagio quando deve sottoporsi a una visita medica che riguarda le proprie parti intime, la percentuale di rispondenti in imbarazzo scende fino al 39% quando si tratta di stendersi sul lettino dell’estetista per una ceretta inguinale. La sensazione di disagio che coglie chi si reca in ambulatorio per una visita ginecologica interessa in egual misura tutte le fasce di età e raggiunge picchi significativi soprattutto al sud e sulle isole: sopra la media nazionale si posizionano, infatti, Umbria (65%), Sardegna (61%), Puglia (59%), Abruzzo (58%), Calabria (57%), Molise e Sicilia (entrambe 56%) e Campania (55%). A queste si aggiunge una regione del nord-est, il Friuli Venezia Giulia (54%).

Una maggiore consapevolezza avrebbe il potere di cambiare le carte in tavola. Una consistente fetta delle intervistate (43%) ritiene di non avere ricevuto sufficienti informazioni sullo screening cervicale e ben due terzi (66%) sostengono che, se le donne parlassero più apertamente tra loro di questi esami di prevenzione, si sentirebbero meno intimidite quando si tratta di prenotare una visita ginecologica. La percentuale sale ulteriormente tra le giovani fino a 34 anni (70%). Con chi, però, vorrebbero parlarne?
Certamente con il partner (69%) o una cara amica (65%), ma non solo. Più di un quarto delle italiane (27%) si sentirebbe a proprio agio a parlare con la propria estetista di argomenti legati alla salute intima: si tratta di una percentuale più consistente anche rispetto a chi dichiara che ne discuterebbe con una collega (23%). A sentirsi libere di affrontare l’argomento con la propria estetista sono in particolare le donne di età compresa tra i 35 e i 54 anni (27%).

Ceretta Salvavita: il centro estetico come “spazio sicuro” per parlare di prevenzione  attraverso la campagna di sensibilizzazione: a 160 saloni partner in Italia sono stati forniti materiali informativi sull’incidenza del cancro alla cervice uterina e sul Pap test che, associato alla visita ginecologica, è tuttora lo strumento più efficace per una corretta diagnosi precoce. Quest’ultima attualmente consente di guarire al 54% dei pazienti affetti da cancro: intensificando le campagne di prevenzione, la guaribilità può però arrivare e addirittura superare l’80%. In questo contesto, alle estetiste non viene chiesto di sostituirsi al medico, ma semplicemente di sottolineare con le loro clienti l’importanza degli screening cervicali, rifacendosi ai fascicoli informativi forniti da Treatwell e redatti in collaborazione con LILT, contenenti suggerimenti e consigli su come avviare la conversazione su un argomento di fondamentale importanza che, purtroppo ed erroneamente, viene ancora considerato un tabù.

Pap test gratuiti per chi non può sostenerne il costo
La campagna di sensibilizzazione Ceretta Salvavita, patrocinata da Regione Lombardia e Comune di Milano, valica i confini dei saloni di bellezza. Oltre a fornire ai centri del suo network materiali informativi sulla prevenzione del tumore al collo dell’utero, al fine di sensibilizzare all’importanza degli screening cervicali, troppo spesso erroneamente trascurati, la app europea ha deciso di donare a chi non può sostenere il costo dell’esame 150 Pap test, invitando chiunque lo desideri a contribuire alla campagna #JoinTheFight di Ceretta Salvavita. Per sostenere in prima persona l’iniziativa e unirsi a Treatwell e LILT nella lotta in difesa della salute è a disposizione una pagina di crowdfunding dedicata: https://www.retedeldono.it/it/cerettasalvavita 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza