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Beauty & Fitness

Niente più fiori, i profumi ora sanno di marmi delle Alpi, pelle e zafferano. Ecco i trend

Accordi odorosi inediti al whisky torbato, calvados e ‘da camicia’ e per estate nuances da agrumi lontani

I profumi del marmo © Ansa
  • di Agnese Ferrara
  • 09 maggio 2018
  • 01:03

 Basta con le fragranze fiorite e dolci. Basta con i profumi per lei e quelli per lui. Non ci sono solo i profumi dei marchi più popolari e rinomati che, qualche volta, si somigliano perfino un po’ fra di loro. Nel mondo delle fragranze c’è anche la profumeria di nicchia, detta ‘d’autore’ e spesso emergente, che vale 200 milioni di euro di fatturato e che propone accordi inediti. Un settore vivace che permette ai ‘Nasi’ di utilizzare essenze di altissimo livello di qualità e spingere al massimo l’estro creativo usando materie prime originali che i profumi industriali trascurano. Così succede che nell’ambito della profumeria d’autore i profumi femminili non sanno più solo di fiori e cipria e quelli maschili di tabacco e spezie perché la differenza di genere non c’è più da moltissimo tempo e le nuance più comuni e diffuse siano viste con poco interesse dai creativi che operano in questo campo specifico.
Varcando la soglia delle 250 profumerie artistiche (il 5% delle 6.000 sparse per l’Italia) si sentono altri odori e la scelta si fa solo col naso e la mente. Cosa vi piace? Fra le note nuove a cui si ispirano questo anno i creatori di fragranze di nicchia sono da non perdere i nuovi profumi ai legni di Hinoki (albero delle foreste giapponesi) e quello di Palo Santo (che arriva dal Sud America).

Spiega Maurizio Cerizza, naso, membro del board di CFF Creative Flavours & Fragrances e creatore di profumi per numerosi marchi internazionali: “La profumeria di nicchia ci permette di scegliere in modo molto creativo e percorrere strade nuove spinti solo dalla curiosità. Il legno di Hinoki ha una nota citrina e fresca simile alle foglie del cipresso ed un fondo che invece ricorda il vetiver, il legno di Palo Santo è più fresco e anisato come l’anice ma possiede anche nuances ‘animalizzate’. Sono entrambe legnose e molto interessanti, nuove per il comparto della profumeria. Fra le essenze del 2018 spiccano anche le note al rum, al whisky torbato e all’odore del calvados. Per l’estate alle porte sono in arrivo le nuove note agrumate inedite come le essenze di juzu giapponese, agrume acido già usato dagli chef in cucina, e del piccolo mandarino cinese Kumquat”.
E dopo il pepe, leader fra le spezie di questo anno c’è lo zafferano.

Ecco i profumi emergenti, visti a Esxence the scent of excellence, la fiera a Milano interamente dedicata alla profumeria artistica:

i profumi alla pelle scamosciata, patchouli e zafferano insieme a quelli alle foglie verdi, mela, gelsomino e muschio (di Suigeneris, che macera le foglie nella Francia meridionale per 45 giorni).

i profumi concepiti in Australia e creati in Francia, racchiusi in flaconi a forma di muscolo cardiaco (qui si gioca col paradosso ‘crudo’ della bellezza, Map of The Heart)

le fragranze ad alto contenuto di estratti (al 20%) di fresia rosa, zafferano e fiore di loto (Radikal Lotus) ideate dal leader della rock-band svedese Vacuum e dal naso Laurent Mazzone.

E poi i profumi dei marmi delle Alpi Apuane, come quello di Carrara e che sanno di mare e di montagna, dotati di placca in oro battuto dai Monetieri dell’Antica Zecca di Lucca (Profumi del Marmo).

Nuovo il filone delle fragranze green al 100% come quelle australiane di Goldfield & Banks e quelle naturali giapponesi che contengono alcol vegetale e fiore di loto della maison DI Ser.

Infine i profumi francesi ‘da polsino’ di Eternel Gentleman.

  • di Agnese Ferrara
  • 09 maggio 2018
  • 01:03

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