La quintessenza antirughe? Nutrire i microrganismi che ricoprono la pelle o aggiungerne altri con creme che ne contengono. La nuova frontiera è ‘amare i propri batteri’ e come consumiamo litri di yogurt per rispettare la microflora batterica intestinale, questa è la volta di nutrire la pelle con bacilli e microbi affini. Fra i nuovi trend europei più hot per il 2018, insieme al boom dei rimedi di bellezza fati in casa e naturali al 100%, segnala la nascita dei primi sieri di bellezza che contengono batteri Cosmetic Design Europe, news & Analysis on Cosmetics.
Da' conto in modo approfondito delle prime creme ai batteri anche Chemical and Engineering News che cita le prime ricerche, come quelle condotte sul microbioma dalla francese Givaudan che vende ingredienti beauty alle principali case cosmetiche di tutto il mondo. La rivista elenca anche i primi sieri ai batteri già in commercio in Europa e negli Stati Uniti, come la start-up californiana AOBiome che vende una crema ai batteri da Nitrosomonas eutropha o la francese Gallinée che ha messo in commercio in Francia e in Inghilterra un’emulsione ai probiotici da Lactobacillus. Idem ha fatto l’americana Mother Dirt che vende i sieri ai batteri anche in Europa da circa un anno. L’inglese JooMo ha lanciato un bagno schiuma con una tecnologia che preserva la flora batterica cutanea, privo di conservanti e naturale al 100%, dichiarano i produttori. Il colosso Johnson & Johnson supporta la biotech S-Biomedic per sviluppare un siero ai batteri e la Procter & Gamble ha creato un brevetto per ‘migliorare il microbioma della pelle’. L’Oreal, nel frattempo, ha brevettato un fermento dal batterio Vitreoscilla per ‘bilanciare’ i microbi della pelle e lo vende con l’etichetta La Roche-Posay. E’ la belga Yun ad esortare i consumatori ad amare i propri batteri de è suo il siero che contiene Lactobacillus vivi, inseriti in microcapsule. Quando la crema viene spalmata sulla pelle, le microsfere si rompono e i batteri si attivano, almeno a giudicare dalle dichiarazioni della casa produttrice. La biotech Azitra, uno spin off della Yale University, ha messo a punto un composto da Stafiloccocco normalmente presente sulla pelle e prevede di vendere un siero che lo contenga a partire dal 2019.
Ma spalmare probiotici sulla pelle davvero la fa ringiovanire? I dermatologi storcono il naso, le imprese però presentano prove e ricerche e, come spesso succede, il marketing ha già dato i primi frutti e il futuro è segnato. L’amore per i fermenti naturali è di certo collaudato da parte dei consumatori tanto che, nei trend beauty per il nuovo anno segnalati nel report, insieme alle creme ai batteri spiccano i cosmetici ‘do it yourself’ (Diy) cioè fatti da sé, ma non solo.
Il regno dei cosmetici fatti in casa è internet e fra le ricette di ‘pappette beauty’ più di successo spiegate nei tutorial su youtube e nei blog lo yogurt è l’ingrediente principe, mescolato con latte di cocco, oli vegetali, burro di cacao, succhi di frutta e via dicendo. Segue la vendita di kit completi per giocare al piccolo chimico cosmetologo. Su Amazon, infine, si comprano astucci, flaconi, barattoli e vasetti per contenere i propri prodotti appena ‘cucinati’, da conservare solo per qualche giorno in frigorifero perché la bellezza hand-made è naturale al 100% e non prevede l’uso di conservanti.
Ma accanto ai prodotti di bellezza Diy ci sono quelli prodotti dai colossi della cosmetica che hanno fiutato il nuovo bisogno introducendo linee altamente personalizzate per il cliente mescolati perfino al momento. Il trend si può sperimentare alle sedi della Rinascente di Milano e Roma dove ai corner Lancome le clienti possono scegliere il fondotinta ‘su misura’ grazie ad un manipolo-computer che miscela la giusta composizione valutando 72mila differenti combinazioni e valutando il tipo di pelle. La bellezza globalizzata piace sempre meno, ognuno vuole il prodotto su misura.
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