Un minuto di rumore alla Sapienza di
Roma degli studenti di Sinistra Universitaria che hanno riempito
i cortili delle facoltà di Psicologia, Lettere e Scienze
politiche. "Oggi è l'anniversario del femminicidio di Giulia
Cecchettin, un evento che ci ha scosso nel profondo e che ha
acceso tutta la nostra rabbia, siamo stati marea. Eravamo
ovunque e ci siamo mobilitate per dire basta alla violenza che
ogni giorno viviamo sulla nostra pelle. Nonostante il grido di
rabbia che si è alzato un anno fa in tutto il Paese, i casi di
femminicidi non sono diminuiti. È passato un anno, eppure
continuiamo morire di patriarcato: secondo l'osservatorio di Non
Una Di Meno sono 104 i casi di femminicidi e violenze contro le
donne e la comunità lgbtqia+. I numeri che aumentano ogni giorno
di più ci ricordano che tutt'ora esiste un sistema e una classe
politica che permettono che queste violenze accadano, strizzando
l'occhio a chi vuole esercitare un controllo sulle nostre vite e
sui nostri corpi", dicono gli studenti.
"Gli spazi in cui studiamo non sono sicuri. Dopo tutto
questo tempo, vogliamo liberare Sapienza dal patriarcato, dalle
molestie, dal machismo. Vogliamo liberare Sapienza da chi in
tutti questi anni ha proposto solo pinkwashing, senza indagare a
fondo per trovare soluzioni strutturali. Per questo saremo nelle
nostre aule e davanti alle nostre facoltà perché dopo un anno,
dopo un altro terribile anno, dobbiamo fare rumore", aggiungono.
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