All'università Statale di Milano,
dove va avanti l'acampada degli studenti, è stato organizzato un
presidio per ribadire che l'ateneo "deve prendere una posizione
chiara e rescindere gli accordi con le Università israeliane". I
ragazzi hanno poi sfilato in corteo all'interno della struttura
di via Festa del perdono senza particolari tensioni, anche se
alla fine hanno lanciato dei lacrimogeni e hanno ostruito
l'ingresso principale con una tenda e lo striscione in inglese:
'Giù le mani da Rafah, cessate il fuoco ora'.
Il corteo è arrivato in concomitanza con la seduta del Senato
accademico chiesta e ottenuta dagli studenti con all'ordine del
giorno proprio gli accordi con le università di Israele. "Il
rettore Elio Franzini - hanno spiegato gli studenti - aveva la
possibilità di stare dalla parte giusta della storia, invece
sarà ricordato come un ingranaggio di questa macchina".
La Procura di Milano oggi ha aperto un fascicolo con
l'ipotesi di reato di "occupazione abusiva", al momento senza
indagati, sulla 'acampada' degli studenti che, a partire dal 10
maggio scorso, hanno piantato delle tende a sostegno del popolo
palestinese. Sulla questione gli studenti preferiscono il
silenzio. Qualora il Senato accademico accogliesse le loro
richieste, hanno assicurato, valuteranno anche di smobilitare le
tende.
"Se invece gli accordi non vengono recisi - hanno aggiunto -
valuteremo il da farsi in assemblea". "La corte penale
internazionale ha emesso un mandato d'arresto d'arresto nei
confronti di Netanyahu e Gallant, primo ministro e ministro
della Difesa israeliani - hanno proseguito -. Se Franzini ha
fiducia nella giustizia, allora ci chiediamo perché collabora
con ricercati per crimini di guerra. Se non ha fiducia in queste
misure, ci chiediamo perché va avanti contro i suoi stessi
studenti: ci sembra un comportamento ipocrita".
Ad ogni modo "indipendentemente dalla risposta del Senato
accademico credo che le mobilitazioni continueranno", ha
concluso Jessica di Cambiare Rotta, perché il problema "non
riguarda solo la Statale ma tutte le Università italiane".
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