È arrivata al decimo giorno
consecutivo l'occupazione della facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Genova in via Balbi 4 portata avanti da un
gruppo di studenti in solidarietà con il popolo palestinese.
'Stop bombing Gaza', 'Intifada fino alla vittoria', 'In
solidarietà alla resistenza palestinese': sono alcune delle
scritte sugli striscioni, sui volantini e con lo spray sui muri
all'ingresso della facoltà.
Lo storico israeliano Ilan Pappé ha partecipato a un incontro
con gli studenti nella biblioteca universitaria di Genova. "La
solidarietà dev'essere transnazionale per essere potente -
sostiene Pappé -. È urgente che si crei una coalizione
palestinese globale che possa fare in modo di contrapporsi al
sionismo".
"Non penso che la situazione in Palestina abbia a che vedere
con un conflitto tra ebraismo e islam, non si tratta di un
conflitto religioso, il sionismo è diventato un movimento
secolare molto tempo fa e il movimento per la liberazione della
Liberazione ha avuto leader sia islamici che cristiani. -
commenta lo storico israeliano - Io credo che sia un conflitto
radicato in due principi: la terra e le persone, la geografia e
la demografia, la differenza tra chi controlla la terra e chi la
abita. È vero la religione rafforza l'ideologia, ma non è il
motivo dell'oppressione palestinese. Non credo che se avessimo
più persone laiche da entrambe le parti avremmo una maggiore
probabilità di risolvere il problema. Penso che l'unico modo per
risolverlo sia affrontarlo alla radice, quello che gli accordi
di Oslo non hanno fatto, Arafat lo capì forse troppo tardi. Il
solo modo per arrivare alla pace è liberarci del sionismo".
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