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In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Università degli Studi della Repubblica di San Marino
"Orientare la tecnologia verso
attività che l'uomo non sa compiere, anziché nella direzione di
ciò di cui è già capace". Questo l'orizzonte tratteggiato da
Gianluigi Greco, docente dell'ateneo della Calabria e
coordinatore del Comitato per l'aggiornamento della strategia
nazionale sull'IA indicato dal Consiglio dei Ministri italiano,
durante il convegno 'Innovare responsabilmente - dialoghi
sull'intelligenza artificiale e l'etica', che si è tenuto ieri
all'Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Un
incontro in cui diversi esperti si sono confrontati e dal quale
è emersa l'esigenza di un approccio multidisciplinare che non
coinvolga solo tecnici ma anche figure come "economisti e
filosofi" per parlare di opportunità e di rischi.
Incoraggiante l'impiego dell'intelligenza artificiale sul
fronte dell'innovazione in settori come quello medico, mentre è
tiepida la posizione espressa da Greco sull'utilizzo nelle
Pubbliche amministrazioni e nelle pmi. Francesco Sacco, docente
dell'Università dell'Insubria e della SDA Bocconi School of
Management, ha inserito il suo intervento proprio in questa
cornice sottolineando che dei dieci milioni di utenti paganti di
ChatGPT "le aziende sono pochissime".
Il presidente di Tim San Marino, Nicola Barone, ha delineato
una serie di previsioni e scenari nei quali rientrano
l'automatizzazione, trainata dalle nuove tecnologie, di
"attività lavorative che oggi assorbono il 60-70% del tempo dei
dipendenti". Parallelo l'intervento del chief Enterprise and
Innovative Solutions Officer di Tim, Elio Schiavo: "Attraverso
l'innovazione restituiamo tempo alle aziende e alle Pubbliche
amministrazioni, utile per sviluppare nuove attività. Per
cambiare il sistema oggi servono tecnologia, tempo e tenacia".
Di qui una prospettiva che si è allargata al mondo della
formazione: Giovanna Cosenza, direttrice del corso di laurea in
Comunicazione e Digital Media dell'Università di San Marino, ha
sottolineato la crescente attenzione attribuita nel mondo del
lavoro alle 'soft skills'. La strada suggerita è quella
"dell'integrazione interdisciplinare, perché l'informatica da
sola non andrà da nessuna parte".
"L'intelligenza artificiale pesca dati che proprio noi
forniamo. Nel processo di implementazione del processo che
riguarda questi strumenti dov'è finito l'uomo? Riduciamo anche
lui a un dato? Così lo ammazziamo. Mentre noi siamo ben oltre",
ha messo in guardia il vescovo della diocesi di San Marino -
Montefeltro, Domenico Benvenuti. Il suo intervento ha seguito le
parole del rettore dell'Università di San Marino, Corrado
Petrocelli, che ha sottolineato le complessità affrontate da chi
è chiamato a mettere ordine in un contesto nel quale convivono
"umanizzazione della tecnica e meccanicizzazione dell'uomo".
Nelle scelte, ha fatto presente, dovrebbero trovar posto anche
"dimensioni antropologiche ed etiche. Quando si paventano rischi
si insiste sul fatto che dobbiamo addestrare la macchina a
rispettare determinati valori, e gli algoritmi a essere equi e
giusti. Ma sul come farlo ancora si discute".
Il segretario di Stato per gli Affari Esteri del Titano, Luca
Beccari, ha rimarcato che "il tema dell'intelligenza artificiale
rientra fra le cinque macro sfide riconosciute a livello
globale" e "nessun Paese al mondo può pensare di affrontarla con
un approccio nazionale".
In collaborazione con Università degli Studi della Repubblica di San Marino
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