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In evidenza
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In collaborazione con Università Telematica Internazionale Uninettuno
Esplorare l'impatto culturale e
mediatico dei Giubilei del Novecento attraverso la lente della
comunicazione visiva. Questo è lo scopo dei Webdoc "I Giubilei
mediatici" che sono stati presentati oggi all'Ambasciata
d'Italia presso la Santa Sede.
I webdoc, realizzati da Officina della Comunicazione con la
regia di Omar Pesenti, analizzano come i diversi Giubilei,
celebrati nel corso del secolo scorso, siano stati rappresentati
e raccontati dai mezzi di comunicazione, analizzando
l'evoluzione delle tecnologie e delle pratiche comunicative, dal
cinema alla televisione, fino ai più recenti sviluppi digitali.
Il progetto offre una panoramica unica sull'evoluzione della
rappresentazione visiva dei Giubilei, esplorando come questi
eventi religiosi siano diventati non solo momenti di riflessione
spirituale, ma anche grandi eventi mediatici che hanno coinvolto
milioni di persone in tutto il mondo. Per Mons. Dario Edoardo
Viganò, Presidente del CAST, il Centro di Ricerca
dell'Università Telematica Internazionale Uninettuno e della
Fondazione Mac (Memorie Audiovisive del Cattolicesimo) che ha
promosso l'iniziativa: "Si tratta di voler ricostruire la storia
degli Anni Santi attraverso le fonti audiovisive. Ad esempio,
rispetto al giubileo del 1900, vissuto dai cattolici quasi in
clandestinità con un papa 'prigioniero' in Vaticano in polemica
con il Regno d'Italia, il giubileo del 1925, proprio 100 anni fa
- sottolinea Viganò - fu un evento religioso assai differente.
Oltre un milione di pellegrini arrivarono a Roma trovando una
città nel pieno di una trasformazione sociale e urbanistica. Le
grandi basiliche - prosegue Viganò - erano illuminate grazie
all'impiego massiccio dell'elettricità; la città ammodernata dai
lavori edilizi approntati per tempo dal Comune di Roma che aveva
anche provveduto a ricollocare i simboli religiosi al loro
posto, riportando, ad esempio, la croce sul Campidoglio." Viganò
ricorda inoltre come in quel Giubileo di 100 anni fa "ci fu un
grande impatto mediatico". "Infatti - prosegue - ci furono tre
eventi emblematici che confermano tale affermazione: anzitutto
l'Esposizione universale missionaria che Pio XI aveva voluto
allestire nei Giardini Vaticani, che richiamò oltre un milione
di persone da tutto il mondo. Inoltre, il grande Congresso
Eucaristico, immortalato dalle immagini filmate del Luce, che
vide sfilare una lunga processione per le vie di Roma conclusa
con un suggestivo assembramento dentro il Colosseo. Infine, le
immagini filmate che mostrano gli operai al lavoro per la
risistemazione di Piazza San Pietro e le spericolate acrobazie
degli operai intenti a sistemare le fiaccole per illuminare la
Cupola di San Pietro".
Tra gli interventi, quello di Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Zani,
Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, che ha
ricordato come quello portato avanti dalla Fondazione Mac sia
"Nel portare il mio contributo a questa giornata mi piace farvi
partecipi di un piccolo significativo aneddoto storico che si
lega strettamente a quanto stamani verrà presentato e che ci
apre anche verso sviluppi di ricerca e di progetti futuri. Nel
luglio del 1959 presso la sala cinema di Palazzo S. Carlo in
Vaticano, a pochi passi dall'odierna Domus Sanctae Marthae,
residenza di papa Francesco, si tenne una speciale proiezione.
Era quello un momento importante perché chiudeva, con un evento
dagli alti risvolti simbolici, la riunione plenaria della
Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la
Televisione durante la quale furono gettate le basi
organizzative e giuridiche della Filmoteca Vaticana che papa
Giovanni XXIII avrebbe ufficialmente inaugurato nel novembre
successivo. Ebbene in quell'occasione, davanti a tutti i membri
della Commissione, vennero proiettate le riprese di papa Leone
XIII realizzate dalla società americana Biograph. I significati
sottesi sono evidenti: quella che è considerata la prima ripresa
filmata di un papa nella storia del cinema, veniva utilizzata
come simbolico atto inaugurale dell'istituzione che il pontefice
indicava e costituiva quale soggetto della Santa Sede a cui, da
allora in avanti, veniva affidata la cura e la conservazione
delle fonti audiovisive sulla storia della Chiesa.
."
"I webdoc - inoltre - come ricordato da Francesco Giorgino,
giornalista e conduttore televisivo -stimolano la riflessione
sull'evoluzione dei media e sul loro ruolo nella costruzione
dell'immagine pubblica della Chiesa e della religiosità nel
Novecento".
Ha concluso l'evento il regista Mimmo Calopresti, sottolineando
l'importanza di comprendere come i Giubilei siano stati
veicolati e raccontati attraverso i media e come questi eventi
abbiano influenzato, e continuino a influenzare, la percezione
pubblica della Chiesa e della spiritualità.
L'iniziativa segna un passo importante nel campo della ricerca e
della divulgazione culturale, e rappresenta un'opportunità unica
per esplorare, attraverso una modalità innovativa, l'evoluzione
della comunicazione visiva in relazione agli eventi giubilari,
che continuano a essere un simbolo universale di speranza e di
rinnovamento spirituale.
La docuserie, composta da quattro episodi di 15 minuti è
disponibile online sul canale YouTube Memorie Audiovisive del
Cattolicesimo
https://www.youtube.com/playlist?list=PL261c2XeWLTZ3ON3ck1Bc2B5I
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In collaborazione con Università Telematica Internazionale Uninettuno
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