(ANSA) - ROMA, 30 NOV - " Nemmeno il tempo di rodare i nuovi
protocolli sulle quarantene, introdotti di fatto a metà
novembre, almeno nelle Regioni capaci di attrezzarsi, e già si
torna indietro, precipitosamente.
Le dichiarazioni del Governo, ripetute con la gran cassa a
inizio anno scolastico, sulla priorità alla didattica in
presenza, indipendentemente dai colori delle Regioni, e DAD da
considerare unicamente come extrema ratio anche in zona rossa,
non hanno retto nemmeno fino alla fine dell'anno solare. Con la
nota di lunedì 29 novembre 2021 si torna indietro di un anno,
senza tenere in nessuna considerazione la mutata situazione
epidemiologica, non paragonabile ai numeri del 2020, e che non
tiene conto del livello di vaccinazione tra personale scolastico
(altissimo) e studenti over 12 (molto elevato)". Lo afferma
Priorità alla Scuola secondo la quale "si rinuncia a un
obiettivo fondamentale del protocollo dell'ISS del 3 novembre
scorso: migliorare il sistema di tracciamento e sorveglianza in
ambito scolastico, circoscrivendo in maniera tempestiva i casi
positivi. Le quarantene tornano a essere indiscriminate e non
selettive, come avevamo chiesto con gran forza nei mesi scorsi e
ottenuto a fine ottobre. Questo dietrofront imbarazzante usa la
nuova variante Omicron come foglia di fico. I motivi sono
infatti ben altri, a partire dall'evidente impreparazione e
ritardo delle Regioni - solo la Toscana e il Veneto erano
riuscite a applicare in tutta la regione il nuovo protocollo-
nella attuazione della sorveglianza con testing. Nulla è stato
fatto per potenziare le risorse per i tracciamenti e la medicina
territoriale, nulla per introdurre tamponi salivari.
Assistiamo a un'ennesima dimostrazione del disinteresse e
dell'incuria versi i servizi di welfare pubblico, di cui la
scuola è un pilastro".
"Proseguiamo la loro azione nelle strade e nelle piazze. Non
siamo più disposti ad accettare l'ennesimo sacrificio,
l'ennesima negazione del diritto allo studio, pertanto Priorità
alla Scuola tornerà a mobilitarsi in tutte le Regioni per
ribadire che Scuola e welfare pubblico sono la priorità per il
Paese", conclude il Comitato. (ANSA).
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