È la terza nella Capitale e si chiama
"Casa Amelia": composta da due stanze ampie attrezzate con
servizi, è l'ultima nata a Roma delle case di accoglienza legate
al Progetto dei Piccoli dell'Unitalsi. Il progetto si rivolge a
tutta la famiglia e da oltre 17 anni l'Unitalsi lo realizza
accogliendo le famiglie costrette a stare lontano da casa, anche
per lunghi periodi, a causa della degenza dei propri figli nei
centri ospedalieri pediatrici del nostro Paese.
Il taglio del nastro di Casa Amelia, in via Pineta Sacchetti,
di fronte al Policlinico Agostino Gemelli a Roma, è avvenuta per
mano del presidente nazionale Antonio Diella, di Maria Pia e
Sergio Mazzitelli, sorella e figlio di Amelia. La struttura è
dedicata ad Amelia Mazzitelli, scomparsa all'inizio di
quest'anno in pochi mesi a causa di una grave malattia. "Una
donna che ha dedicato tutta la sua vita al prossimo - ricorda
l'Unitalsi -, prima come socia dell'Unitalsi, poi come
presidente della sezione Calabrese e infine come vicepresidente
nazionale dell'Unitalsi". "Casa Amelia rappresenterà quello che
ha lasciato in ognuno di noi Amelia Mazzitelli - ha spiegato
Cosimo Cilli, consigliere nazionale e responsabile del progetto
dei Piccoli - la sua forza di amare i malati e chi è in
difficoltà, il suo instancabile senso del servizio per i
bambini, per gli anziani e per chi soffre è stata la sua
identità e lo ha fatto fino all'ultimo giorno".
Il Progetto dei Piccoli negli ultimi dieci anni ha ospitato
circa 2mila famiglie e impegnato di una rete di circa 100
volontari. Nato nel 2002 il Progetto dei Piccoli si è sviluppato
riuscendo a gestire, ad oggi, dieci case di accoglienza
dislocate sul territorio: due a Roma, (Casa Bernadette e Casa
Sofia), cinque a Genova (Casa Angela, Edoardo, Massimo, Riccardo
e Samuele), una a Padova (Casa Anna Margherita), una a Perugia
(Casa Diletta) e una a Latina (Casa il Sicomoro).
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