Una mattinata di didattica a
distanza nel cortile del liceo. Con questa iniziativa alunni,
docenti e genitori dello scientifico Bottoni di Milano hanno
voluto esprimere il desiderio di tornare al più presto e in
sicurezza alle lezioni in classe, sospese per l'emergenza
coronavirus.
"Bisogna riaprire le infermerie scolastiche, con medici che
possano svolgere i test rapidi, perché non tutti hanno l'auto
per andare al drive through di via Novara - ha spiegato Chiara
Ponzini, di Priorità alla scuola, il movimento che ha
organizzato la protesta -. Le scuole devono diventare non solo
un presidio educativo ma anche sanitario".
Con cappello, sciarpa e guanti, Lorenzo Mazzi, 44 anni,
professore di storia e filosofia, ha svolto le sue lezioni su
Socrate e Marx con gli alunni delle varie classi collegati da
casa e con la dozzina seduti sui banchi a rotelle davanti al
portone, con libro, computer e auricolari nelle orecchie.
"Questa azione è un'opera di educazione civica. La scuola è un
diritto. Bisogna guardare alla scuola non più come a una
variabile dipendente da aspetti economici ma come un valore in
sé culturale educativo e sociale", ha detto il docente, al
termine della mattinata chiusa con la lettura degli articoli
della Costituzione che sanciscono il diritto allo studio. Per la
preside, Giovanna Malatesta, "la Dad è molto penalizzante.
Bisogna investire su trasporti, tracciamento e assunzioni. E poi
- ha concluso - vorrei che la scuola riaprisse prima delle sale
bingo".
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