Il prossimo 6 febbraio alle 15.00
nella sala conferenze stampa di Montecitorio, in via della
Missione 4 a Roma, il deputato questore della Camera Francesco
D'Uva presenterà il volume 'Oltre i cento passi' di Giovanni
Impastato. Saranno presenti, oltre all'autore del libro, il
presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola
Morra, l'editorialista de Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro
e don Armando Zappolini del Coordinamento Nazionale Comunità di
Accoglienza. Nel corso della presentazione interverrà anche la
giornalista e insegnante Alessandra Angelucci.
È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a
un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel
vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano
Badalamenti, e dall'interno di una famiglia mafiosa, Peppino
scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l'omertà dei
suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un
anno dopo, la notte tra l'8 e il 9 maggio, viene fatta tacere
per sempre. Ma pure questo è uno degli errori della mafia:
pensare corto. Perché, anche se non era scontato, la voce di
Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare per
la dignità delle persone, di illuminare la strada. È una strada
lunga, se si pensa che ancora oggi chi ha depistato le indagini
sull'omicidio di Peppino ha fatto carriera, mentre chi invocava
la verità non c'è più. Ma è una strada percorsa ormai da
migliaia di persone. Per la prima volta, Giovanni, fratello di
Peppino, che ne ha raccolto il testimone, fa il punto della
situazione delle mafie - e delle antimafie - in Italia,
dall'osservatorio di Casa Memoria e del Centro Impastato, da
quarant'anni in prima linea nella lotta alla criminalità
organizzata.
Giovanni Impastato, nato a Cinisi nel 1953, è fratello minore
di Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978. Ha raccolto la sua
eredità e portato avanti la lotta che il fratello aveva
cominciato a intraprendere. È tra i fondatori di Casa Memoria
Felicia e Peppino Impastato, impegnata nella sensibilizzazione e
nel contrasto alla criminalità organizzata. La sua voce accorata
e sincera racconta il conflitto di chi ha vissuto la mafia e
l'antimafia all'interno delle mura domestiche, e la successiva
battaglia nel nome della legalità e della verità.
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