"ll nostro commento alla legge di
bilancio parte da un principio: finanziare borse di studio e
alloggi per studentesse e studenti non è solo un diritto
costituzionale - spesso erroneamente trattato alla stregua d'una
vertenza sindacale -, ma anche l'attuazione concreta di un
modello che ha come baricentro la formazione dei giovani, un
modello che vede nella formazione il trampolino per donne e
uomini critici e liberi. Lo sguardo che la politica, dalla
finanziaria al più piccolo provvedimento, deve avere sugli
universitari è quello che vede in essi i costruttori di una
società più avanzata, una società che difende strenuamente la
democrazia e la pace a cui aspiriamo. E le conseguenze di questo
sguardo si concretizzano nelle proposte e domande che abbiamo
portato all'attenzione del ministro Bernini. Abbiamo proposto il
ripensamento del criterio Isee - che ad ora non corrisponde alla
ricchezza reale - utilizzato per le borse di studio, una maggior
rapidità nell'erogazione delle stesse per rispondere con
coerenza alle esigenze degli studenti e certezze per gli anni a
venire, quando il Pnrr non coprirà più le borse di studio: su
questi punti il ministro ci ha chiesto un aiuto come
associazione per portare proposte e pensare insieme nuovi tavoli
di lavoro. Abbiamo infine discusso dell'annoso problema delle
borse di dottorato, che il Pnrr prevedeva in larga quota (15
mila su 23 mila totali) nelle imprese e che sono state assegnate
solo per un terzo. Siamo grati al ministro per la possibilità di
questo incontro e le abbiamo ribadito la nostra volontà come
Coordinamento di continuare ad essere protagonisti, costruendo
nel dialogo operoso e non ideologico, nelle università e in
tutte le sedi deputate". Così Pietro Piva, presidente del Clds,
Coordinamento liste diritto allo studio, dopo l'incontro presso
la sede del Cnsu con la ministra dell'Università Anna Maria
Bernini e le delegazioni di tutte le associazioni studentesche.
In serata il Clds ha avuto un incontro con la ministra Bernini.
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