Educazione alla pace, reclutamento di docenti e personale, investimento conoscitivo al centro della relazione della ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa che oggi a Cagliari ha chiuso la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2021-2022.
"L'Università ha un ruolo fondamentale nell'educazione alla pace, dobbiamo parlarne, significa evitare le situazioni di malessere, evitare lo scatto sociale e il disagio economico che possono portare alla guerra", ha sottolineato l'esponente del Governo.
Per quanto riguarda il reclutamento, "partiremo - ha spiegato - con un piano straordinario che prevede l'aumento di docenti e personale tecnico amministrativo che nel giro di quattro anni porterà quasi diecimila persone in più negli atenei". Secondo la ministra "il diritto allo studio deve essere il più possibile garantito e rafforzato". Per questo, ha aggiunto, "ho molto apprezzato la relazione del rappresentante degli studenti".
Infatti, "tutte le Università cercano di investire sulle residenze, anche per l'internazionalizzazione e ricordo che nel Pnrr ci sono quasi un miliardo di euro per le nuove residenze".
Non meno importante di quello economico è l'investimento conoscitivo perché, ha concluso Messa, "l'Università deve essere in grado di costruire nuovi corsi e superare le barriere: stiamo lavorando su una riforma che non classifichi i nostri saperi in modo non più attuale: se i ragazzi vanno via è anche perché non vedono un cambiamento della nostra modalità formativa".
"Se il problema del reclutamento è il concorso universitario, dovremo affrontare anche il concorso universitario. Dovremo farlo, ne ho già parlato con la Presidenza del Consiglio, per essere il più possibile trasparenti di fronte alla società che ci ha dato questa grande responsabilità, questa volta anche con molte risorse. Questo è un monito molto importante: tutto questo sforzo per aumentare la forza delle Università è fatto perché si possa avere un maggior numero di laureati, un miglior rapporto tra numero di studenti e docenti, e perché il diritto allo studio sia il più possibile garantito e rafforzato", ha proseguito la ministra Messa.
"La responsabilità degli atenei nel reclutamento è centrale e dobbiamo essere consapevoli di quanto, oggi, dobbiamo e possiamo fare, perché sia ancora più forte, anche grazie alle risorse che sono ancora di più. Per avere un'università forte che sappia prendersi questa responsabilità dobbiamo darle tutti gli strumenti per farlo ed è quello che stiamo facendo con risorse e riforme", ha concluso la ministra.