"Un studente respinto di solito deve
ripetere l'anno, ma ci sono bambini e ragazzi immigrati che a
scuola non riescono neppure a entrare, vengono respinti al
momento dell'iscrizione. Il così detto "respingimento
scolastico" riguarda principalmente studenti chiamati da
genitori che, avendo raggiunto una certa stabilità, progettano
di ricongiungere la famiglia. Poi ci sono quelli che arrivano
senza genitori per lo più da Egitto, Albania, Tunisia paesi che
si affacciano sul Mediterraneo.
La nostra legislazione non lascia dubbi: chi ha un'età tra 6 e
16 anni, ha il diritto e l'obbligo di frequentare la scuola
appena entra in Italia, in qualunque momento dell'anno, con o
senza documenti. Ne consegue che l'iscrizione dovrebbe essere
garantita, tuttavia il sistema scolastico non sempre è
attrezzato ad accogliere studenti che non parlano la lingua
italiana". A sottolinearlo, parlando con l'ANSA, è Paola
Toniolo, presidente Rete Scuolemigrati. Il rifiuto
all'iscrizione - fa notare la Rete - è un fenomeno presente da
anni a Roma, dove da 2 anni funziona un servizio gratuito per
genitori e studenti che non riescono a trovare posto a scuola.
Un team di volontari di Scuolemigranti, Rete di 85 associazioni
che nel Lazio insegnano la lingua italiana ai nuovi cittadini,
fin'ora ha accolto 350 casi, che sono stati al 90% risolti,
dedicando varie settimane alla ricerca della scuola accogliente.
Gli alunni neo arrivati provengono per il 50% dal Bangladesh e
Perù, i restanti da altre 30 nazioni. Sempre più spesso si
tratta di ragazzi con 14 anni e più, che hanno fatto un primo
ciclo scolastico nel paese di origine e vanno inseriti negli
istituti superiori.
Le scuole romane, prive di personale da dedicare a laboratori di
italiano per stranieri, si rivolgono alle agenzie del terzo
settore, che non sono in grado di reggere l'aumento vertiginoso
della domanda.
Non solo gli alunni, anche gli adulti sono alla ricerca di
luoghi dove apprendere la lingua, come rileva l'Osservatorio
Scuolemigranti, che nell'a.s. 2022/2023 ha iscritto 14.250
immigrati e quest'anno si segnalano liste di attesa in quanto le
scuole di italiano del volontariato sono sature. La buona
notizia è che non solo gli immigrati di recente approdo ma molte
persone stabilizzate a Roma decidono lodevolmente di completare
l'integrazione imparando la lingua italiana. La cattiva notizia
è la carenza strutturale dell'offerta pubblica sia nella scuola
dell'obbligo, che nei centri di istruzione degli adulti.
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