"Siamo qui perché pensiamo sia
assurdo che queste siano le priorità della ministra Anna Maria
Bernini e della Crui. Le priorità per loro sono cercare il modo
più efficace per zittire e tenere buoni gli studenti quando
abbiamo denunciato per mesi un sistema universitario marcio, che
vive di molestie e ricatti sessuali alle studentesse e alle
ricercatrici, che vive di diritto allo studio che manca sempre
di più, di aule che crollano, di studentati pubblici che mancano
e poi le complicità importanti con le industrie della guerra". A
dirlo è Filippo Gilardi di Cambiare Rotta alla conferenza stampa
organizzata davanti alla Crui dal collettivo studentesco, a
Roma, il giorno dopo l'incontro tra la ministra dell'Università
e della Ricerca Bernini e i rettori e le rettrici d'Italia.
"Quando c'è da occuparsi di come reprimere gli studenti e
tenerli zitti e buoni vediamo che immediatamente ci si organizza
per mobilitare tutti i rettori d'Italia e la ministra stessa",
aggiunge. Gli studenti sottolineano che li hanno chiamato
"intolleranti", ma si chiedono "chi sono?".
"Sono quelli che non vogliono fare intervenire gli studenti
all'interno dei pochi spazi di quelli che dovrebbero essere
organi democratici o siamo noi che cerchiamo di portare avanti
le istanze degli universitari?", chiede ancora Gilardi parlando
del fatto che non abbiano ricevuto "risposte da parte della
rettrice della Sapienza Antonella Polimeni dopo che è stata
rifiutata la richiesta di poter intervenire al senato
accademico". Gli studenti di Cambiare Rotta chiedono un sistema
di università pubblico che prenda in considerazione le "vere
necessità" degli studenti e che questi vengano "ascoltati dai
rettori e dalle rettrici".Alla conferenza davanti alla Crui
erano presenti anche studentesse di Pisa e Napoli. Camilla
Diurno si era incatenata davanti alla prefettura dopo i fatti di
Pisa, "per rimettere al centro quella che è ed è stata la
questione palestinese. Volevamo rimettere al centro studenti,
chi nelle piazze c'è. Il prefetto aveva ascoltato solo Cgil Cisl
e Uil che non c'erano.
Non ci rappresentano i sindacati che fino a poche settimane
prima non volevano le bandiere della Palestina alle
manifestazioni", fa sapere. Per Marta Di Giacomo, che viene da
Napoli, "gli studenti di questo Paese non sono criminali e
violenti ma intolleranti verso la violenza del genocidio in
Palestina". "Siamo in piazza - aggiunge - per dire che noi
studenti siamo tutti la stessa cosa. Non ci sono buoni e
cattivi, gli unici cattivi sono al governo, sono quelli che
continuano a mandare finanziamenti, armi e solidarietà a
Israele". La conferenza di Cambiare Rotta davanti alla sede
della Crui si è conclusa con i cori "Free free Palestine" e
"Fuori Israele dall'università", senza alcuna tensione.
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