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Sindacati contro la Regione Lazio, colpo di mano sulla scuola

Sindacati contro la Regione Lazio, colpo di mano sulla scuola

'Dimensionamento da soft diventa strong, via 37 autonomie'

ROMA, 02 dicembre 2023, 17:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La Giunta Regionale ha emanato la proposta di modifica di Deliberazione concernente le "Linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica anno scolastico 2024/25".
    La Regione Lazio con la nuova proposta cambia improvvidamente le Linee guida già deliberate, imponendo il taglio immediato di 37 autonomie scolastiche, sferrando quindi un grave attacco alla rete scolastica regionale, danneggiando fortemente l'offerta formativa e l'assetto organizzativo delle istituzioni scolastiche con ripercussioni negative sui lavoratori e lavoratrici, studentesse e studenti, nonché sulle famiglie". A dirlo sono tutti i maggiori sindacati della scuola, Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals e Anief, con una nota congiunta.
    "Dunque la Regione, con la scusa dell'adempimento successivo alle indicazioni della Consulta e del MIM, intende mettere in atto tale drastica riduzione delle autonomie scolastiche, senza il ben che minimo percorso di coinvolgimento delle comunità educanti e dei territori e sconfessando sé stessa rispetto a quanto annunciato nell'ultimo incontro ed a quanto già deliberato.
    Un dimensionamento che da "soft" è diventato "very strong" in totale spregio dell'esigenza di investimento che la rete scolastica nel Lazio necessiterebbe da parte delle istituzioni a tutti i livelli.
    Inoltre la Regione Lazio salta il fondamentale passaggio del consueto e necessario confronto democratico con le parti sociali e gli Enti che rappresentano i territori", proseguono i sindacati.
    I quali, a seguito di questa che considerano una "gravissima decisione, chiedono il ritiro delle modifiche da apportare alle Linee guida già deliberate dalla Regione Lazio e di limitare le operazioni di dimensionamento per l'a.s. 2024-25 alle sole proposte già pervenute dai singoli territori. Inoltre invitano le comunità educanti e le istituzioni locali ad opporsi a detto provvedimento, riservandosi ogni ulteriore iniziativa a difesa del sistema scolastico laziale".
   

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