La maggior parte degli istituti sta
intervenendo in due ambiti a cui i giovani tengono
particolarmente: il look e lo smartphone. A segnalarlo è una
ricerca condotta dal portale Skuola.net subito dopo la prima
campanella del 2023, che ha coinvolto 1.000 ragazze e ragazzi di
scuole medie e superiori.
Oltre 8 studenti su 10 devono osservare dei suggerimenti
sull'abbigliamento; più di 9 su 10 hanno delle regole sull'uso
degli smartphone; e c'è persino chi - circa 1 su 7 - deve
sottostare a divieti e prescrizioni legati all'aspetto
personale.
Il dress code, nello specifico, è sempre stato un tema assai
delicato. Gli istituti, su questo, hanno scelto
fondamentalmente due strade. C'è chi ha seguito la via del
rigore, mettendo nero su bianco una vera e propria guida
sull'abbigliamento, con indumenti consentiti e altri vietati,
come gonne, maglie e pantaloni troppo corti. Tuttavia, questa è
una strada minoritaria, visto che lo riporta solo 1 studente su
4. La maggior parte, invece, hanno voluto dare fiducia agli
alunni, limitandosi a dare solo delle indicazioni "non scritte",
basate sulla decenza: ne sono interessati circa 6 su 10. Alla
fine, dunque, solo una minoranza - circa 1 su 6 - può
presentarsi in classe vestendosi come meglio crede.
Ma ci sono anche contesti in cui si è preferito sgomberare il
campo da qualsiasi dubbio interpretativo, introducendo
direttamente una divisa scolastica. Ciò avviene in maniera quasi
esclusiva nelle scuole private o paritarie: tra chi frequenta
questo tipo di istituti oltre 1 su 4 racconta di non avere
scelta su cosa indossare per andare a scuola. Una misura del
genere troverebbe comunque qualche sostenitore anche i contesti
statali: in generale, circa 3 studenti su 10 sarebbe favorevoli
a recarsi a scuola con un abbigliamento standardizzato.
Più recente, invece, è l'inasprimento della guerra che le
istituzioni scolastiche stanno muovendo all'uso degli smartphone
in classe per scopi diversi da quelli didattici. Durante lo
scorso anno scolastico, il ministero dell'Istruzione ha chiesto
agli istituti di prestare la massima attenzione al fenomeno ma
molte scuole si erano già attrezzate da tempo. E tante altre si
sono mosse dopo l'ulteriore sollecito.
Così, oggi, oltre 6 studenti su 10 hanno a che fare con regole
esplicite. Si tratta soprattutto del divieto assoluto di usare i
telefoni in classe, a meno che non sia espressamente richiesto
dal docente di turno; oppure di lasciare i device spenti durante
le lezioni, potendoli però utilizzare solo a ricreazione o nei
cambi d'ora. Meno diffusi i divieti più rigorosi, come quello
che vorrebbe gli smartphone spenti dal momento dell'ingresso a
scuola e fino all'uscita o addirittura la consegna dei
dispositivi al personale scolastico. Ma, se si aggiunge quel 31%
che per ora deve confrontarsi solo con istruzioni "orali", senza
possibili conseguenze negative in caso di un loro mancato
rispetto, le regole sull'uso degli smartphone a scuola ormai
toccano praticamente tutti gli alunni di medie e superiori.
Appena il 6%, infatti, si è detto sciolto da qualsiasi obbligo.
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