"In questo processo si è cercato di
fuggire da Bari, dall'Italia e dalla prova: lo si voleva in
Grecia. Numerose sono state le questioni poste sulla competenza
territoriale". Lo ha detto il pubblico ministero Ettore
Cardinali durante la requisitoria cominciata oggi del processo
per il naufragio della nave Norman Atlantic avvenuto nella notte
tra il 27 ed il 28 dicembre del 2014, al largo delle coste
greche, e che causò la morte di 31 persone e il ferimento di
altri 64 passeggeri. Il processo si sta celebrando nell'aula
bunker di Bitonto dinanzi ai giudici del Tribunale di Bari.
"Le carenze della gestione della Norman Atlantic emerse - ha
aggiunto - sono state tantissime. C'erano clandestini a bordo e
nel garage i camionisti nonostante i divieti". "Chi va per mare
ed ha un servizio di trasporto passeggeri devo porre la rotta
che è quella della sicurezza delle persone. Qui ahimè - ha
affermato - quelle persone non hanno trovato forme adeguate di
sicurezza. La rotta tracciata era quella degli aspetti economici
e commerciali per guadagnare il più possibile da questa
attività. Questo emerge in maniera oggettiva". Per il naufragio
della nave Norman Atlantic sono imputate 24 persone, tra le
quali l'armatore proprietario della nave Carlo Visentini della
società Visemar, i due legali rappresentanti della società
greca Anek Lines noleggiatrice del traghetto, il comandante
Giacomazzi e 20 membri dell'equipaggio, oltre alle due società .
Sono contestai a vario titolo, i reati di cooperazione
colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime
oltre a numerose violazioni sulla sicurezza. Sono costituti
parti civili i ministeri dell'Ambiente, della Difesa e degli
Interni, le associazioni Codacons, Confconsumatori e Anmil e
circa 70 familiari di vittime e superstiti.
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