Due uomini di nazionalità russa
sono stati sottoposti a fermo perché ritenuti gli scafisti
dell'imbarcazione che si è spiaggiata ieri a giunta ieri sulle
coste di Cariati, nel cosentino, con a bordo 56 migranti di
etnia curda tra i quali una donna con il figlio di 5 anni. I
due, accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina,
sono stati individuati al termine di indagini svolte dagli
agenti della Squadra mobile di Cosenza, dai carabinieri della
Stazione di Cariati e da personale del Commissariato di Polizia
di Corigliano Rossano.
Lo sbarco è avvenuto intorno alle 8 di ieri. Una barca a vela
di 15 metri si è spiaggiata sulle coste di Cariati ed è stato
notato da alcuni cittadini che hanno dato l'allarme al 112. Sul
posto sono intervenuti carabinieri e polizia che hanno soccorso
e prestato assistenza ai migranti. I testimoni hanno anche
fornito alcuni elementi su quelli che erano apparsi come gli
scafisti. Gli ulteriori accertamenti della Squadra mobile
cosentina, hanno permesso di ottenere ulteriori elementi che,
uniti alle dichiarazioni delle persone informate, hanno portato
all'individuazione di due cittadini russi che nel frattempo
avevano fatto perdere le loro tracce cercando di contattare un
servizio taxi per allontanarsi dalla Calabria. I carabinieri li
hanno individuati in una via centrale di Cariati e, dopo averli
identificati. Avuto anche il riconoscimento da parte di alcuni
migranti, poliziotti e carabinieri hanno sottoposto a fermo i
due.
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