In arrivo Ahongbonon, il "Basaglia nero"

E' l'eroe dei malati mentali d'Africa

Redazione ANSA TRIESTE

(ANSA) - MILANO, 20 AGO - Evento di straordinaria portata sociale il 2 agosto al padiglione Kip-Onu a Expo: il primo ospite ad aprire il programma denominato "Nitrire al Pianeta - Marco Cavallo contro l'esclusione" è Gregoire Ahongbonon, considerato il "Basaglia nero", l'africano del Benin da oltre 30 anni impegnato in Africa contro la malattia mentale. L'associazione di Trieste Marco Cavallo, che trae il suo nome dalla omonima statua creata da Vittorio Basaglia (cugino di Franco) e divenuta simbolo della lotta contro la malattia mentale, ha invitato Ahongbonon a Expo per un incontro pubblico durante il quale raccontare la sua storia. Soprannominato il "Basaglia nero", Ahongbonon ha deciso di dedicare la sua vita alle persone con disturbo mentale, liberandole dalla schiavitù e ridando loro la dignità dell'essere umano. All'incontro partecipano anche don Paolo Zuttion, dell'Associazione di Solidarietà internazionale Jobel ONLUS con sede in Friuli Venezia Giulia impegnata in Africa al fianco di Gregoire, e Marco Bertoli, del dipartimento di Salute Mentale AAS 2 Bassa Friulana Isontina (Gorizia). La vita di Grégoire Ahongbonon, originario di un piccolo villaggio del Benin, è segnata da un momento di svolta. Sull'orlo del suicidio dopo insuccessi economici e personali trova consolazione nella fede. Toccato profondamente dalla frase "Ogni cristiano deve posare una pietra per costruire la Chiesa" guarda con occhi nuovi un uomo che vaga nudo per la città, lo avvicina, gli parla e capisce che è un malato mentale. Da quell'incontro decide di occuparsi delle persone affette da malattia mentale. Ancora oggi in Africa i malati di mente sono considerati posseduti dallo spirito maligno. Nei piccoli villaggi sono incatenati agli alberi o inceppati con uno o più arti, nelle città abbandonati nudi, perché questa è la "divisa del matto". In entrambi i casi vivono questa condizione fino alla morte perché nessuno può toccare o avvicinare un "matto". Il lavoro di Gregoire inizia a Bouaké, in Costa d'Avorio, dove avvia un gruppo di preghiera che si trasformerà in un gruppo di carità per i malati bisognosi di cure. Oggi Gregoire e l'associazione Jobel, con i suoi volontari, sono attivi con diverse iniziative in Costa D'Avorio, Benin, Burkina Faso e Togo. Expo è il luogo dove il suo messaggio vuole essere amplificato.(ANSA).

 

 

 

 

 

Al via il 22 agosto il programma di eventi collaterali del progetto "Nitrire al Pianeta", che ha portato a Expo "Marco Cavallo", il grande cavallo azzurro alto quasi quattro metri che nel 1973 a Trieste ruppe i muri del manicomio, dando il via al processo di cambiamento e alla Legge 180 che chiuse i manicomi. L'appuntamento inaugurale vedrà arrivare a Expo il "Basaglia nero", Grégoire Ahongbonon, che racconterà la sua testimonianza all'interno degli spazi del Padiglione 8-KIP International School. Gregoire racconterà la sua storia di uomo che, mosso da profonda fede e indignazione, ha deciso di dedicare la sua vita alle persone con disturbo mentale, liberandole dalla schiavitù e ridando loro la dignità dell'essere umano. Insieme a lui Don Paolo Zuttion, direttore della Caritas di Gorizia e dell'Associazione di Solidarietà internazionale Jobel di San Vito al Torre (Udine) impegnata in Africa al fianco di Gregoire e Marco Bertoli, Responsabile del Centro Salute Mentale dell'Aas 2 Bassa Friulana Isontina. "L'opera di Gregoire Ahongbonon - dice padre Zuttion - si rivolge a 'les obliés des obliés' e questi, in Africa, sono i malati mentali. Per Grégoire nessun sostegno proviene dagli Stati, la sua azione avviene grazie alla Provvidenza". (ANSA).

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