(di Ilaria Liberatore)
(ANSA) - MILANO, 12 LUG - Don Giovanni Bosco divenne santo
perché credeva in questo principio: "L'educazione è
l'opportunità per costruire un mondo migliore". E' nel segno di
queste parole, pronunciate dal Rettore Maggiore dei Salesiani,
Don Angel Fernandez Artime, che è stato celebrato a Expo il Don
Bosco Day, dedicato alla Famiglia Salesiana e alla storica
figura del Santo nel bicentenario della sua nascita.
E' stata - come ha sottolineato Artime - un'occasione "di
riflessione, festa e incontro" per celebrare la figura di don
Bosco, una figura che continua ad essere di assoluta attualità
nel mondo. Perché l'insegnamento di Don Bosco "è alla base di
tutto per un ragazzo: l'educazione, la scuola". E' per questo
che Casa Don Bosco ha voluto essere presente a Expo. E' l'unico
padiglione che porta il nome di un santo, e ha riformulato il
tema di Expo trasformandolo in 'Educare i giovani, energia per
la vita'. Esprime l'incessante attività pedagogica dei salesiani
nel mondo, con i loro 30 gruppi ufficialmente riconosciuti e gli
oltre 400.000 membri impegnati nella cura e nell'educazione di
bambine e bambini, soprattutto nelle situazioni di disagio.
"Siamo felici per questa giornata a Expo, è una straordinaria
occasione per festeggiare in un contesto internazionale - ha
detto Artime -. Crediamo che l'educazione sia il miglior modo
per prendersi cura del mondo". La Famiglia Salesiana si sente
"profondamente" dentro al messaggio di Papa Francesco. Non a
caso nella sua recente visita a Torino il Papa riservò
un'attenzione particolare ai "sati sociali" di cui Torino è
l'espressione. "Il Papa in quell'occasione riservò parole di
grande affetto per i salesiani, in particolare per la cura avuta
verso i giovani poveri ed emarginati". Per questo secondo Artime
parlare - come fanno alcuni - di un "Papa comunista" non ha
senso. "Papa Francesco si rivolge al popolo, parla di giustizia,
come ha sempre fatto anche quando era arcivescovo di Buenos
Aires - ha detto il Rettore Maggiore dei Salesiani -. A coloro
che lo considerano comunista, dico che questa è un'etichetta
senza senso: lui parla e agisce in base al suo cuore e al
Vangelo. Lo fa con un linguaggio libero e aperto a tutti, che
incuriosisce noi salesiani, in quanto educatori che dobbiamo
arrivare ai giovani: siamo al suo fianco, non c'è dubbio".
Alla cerimonia ufficiale hanno preso parte anche il
commissario generale di Expo, ambasciatore Bruno Pasquino e la
Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Fma), suor
Yvonne Reugoat. Da tutto il mondo sono arrivati ex allievi dei
centri salesiani, in particolare donne. "Oggi ci sono ancora
Paesi in cui si fa fatica a capire che le ragazze devono avere
le stesse possibilità di formazione dei ragazzi - ha ricordato
suor Yvonne Reugoat -. Ma educare una donna vuol dire educare un
popolo, perché la donna, nella società, ha la missione specifica
di curare la vita". Dopo Expo, Casa Don Bosco verrà smontata e
trasportata in Ucraina dove sarà trasformata in un centro di
formazione per giovani. "E' significativo - ha ricordato Bruno
Pasquino - che vogliate trasformare il vostro padiglione in una
scuola. Un gesto importante di cui a Expo andiamo fieri".
(ANSA).
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