Caritas, migranti aiutano sviluppo

Presentato XXIV Rapporto Caritas-Migrantes

Redazione ANSA MILANO
(di Michela Nana) (ANSA) - MILANO, 4 GIU - La Caritas porta a Expo la sua annuale riflessione sullo stato dell'immigrazione italiana: presentato nella cornice dell'esposizione universale il XXIV Rapporto Immigrazione di Caritas-Migrantes, che quest'anno ha scelto come tema, 'Migranti, attori di sviluppo'. Il rapporto fotografa il migrante come persona attiva e propositiva in grado di contribuire allo sviluppo del Paese anche negli anni della crisi economica, una realtà che emerge dai dati illustrati. Gli stranieri in Italia nel corso del 2014 hanno prodotto l'8,8 per cento della ricchezza nazionale, per una cifra complessiva di oltre 123 miliardi di euro. La redistribuizone netta media mensile dichiarata dai cittadini comunitari è però più bassa di quella degli occupati italiani, nel primo caso è di 942 euro contro i 1.326 euro. Un dato "che deve fare riflettere" secondo la Caritas che ha sottolineato nel rapporto come la soglia di povertà relativa stabilita dall'Istat nel 2013 risulta di 972,52 euro per una famiglia composta da due persone. "Si ipotizza che una famiglia composta da due persone che hanno una spesa media mensile pari o al di sotto di questo valore sono classificate come povere", si legge nel rapporto. Sono aumentate dal 2012 al 2013, secondo dati Unioncamere riportati da Caritas, le imprese di cittadini non comunitari. Al 31 dicembre 2013 sono 315.891 per un aumento del +4,5 per cento rispetto all'anno precedente. E' la Lombardia la regione con il maggior numero di queste imprese (18,6% del totale nazionale), seguita dalla Toscana (10,3%) e dal Lazio (10,7%). "L'immigrazione oggi in Italia è il cittadino che risiede nel nostro Paese da 30 anni, che attende la cittadinanza italiana - ha spiegato il presidente di Caritas italiana, il cardinale Francesco Montenegro - È il minore che non ha esperienza migratoria ma che è nato da cittadini immigrati e che viene chiamato straniero, è l'alunno di cittadinanza non italiana.

Sono le coppie miste. Sono i migranti ricongiunti. I lavoratori sfruttati nei campi agricoli". L'immigrazione in Italia sono i quasi 5 milioni di stranieri (4.922.085 ad inizio 2014) che rappresentano l'8,1% della popolazione italiana totale, di cui il 53,7% sono donne. Sono calate le richieste di permesso di soggiorno del -2,9% rispetto al 2013, tra le motivazioni per cui i migranti fanno domanda di permesso quella legata alla richiesta di asilo e protezione umanitaria è la terza per ordine di importanza (4,8%), dopo quelle del lavoro e della famiglia.

Come importanza ha sopravanzato il motivo dello studio. In occasione di Expo il Rapporto Caritas-Migrante 2014 si arricchisce di un capitolo dedicato al cibo come causa di migrazioni e come occasione di sviluppo. "Nutrizione, cibo, ambiente sono aspetti che ritroviamo costantemente nei fenomeni di mobilità umana - ha sottolineato il direttore di Caritas italiana, don Francesco Soddu - dalla trasformazione delle società di accoglienza in cui i migranti arrivano con le loro differenti culture, stili di vita e cibi esotici e lontani, fino alla drammatica condizione di chi è inserito in cicli produttivi ad alto sfruttamento della manodopera".(ANSA).

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