Coopermondo, lavoro a piccoli produttori

L'evento su cooperazione internazionale a Cascina Triulza

Redazione ANSA

MILANO - Il mondo della cooperazione internazionale si presenta a Expo con le sue realtà italiane e porta il messaggio di un lavoro dignitoso per i piccoli produttori dei Paesi più poveri, in particolare per donne e giovani. 'Nutrire il pianeta. Lavoro dignitoso, giovani, uguaglianza di genere' è il titolo del convegno organizzato da Coopermondo, l'associazione di Confcooperative dedicata alla cooperazione allo sviluppo, alla Cascina Triulza, il padiglione della società civile a Expo. Coopermondo è oggi impegnata in circa 60 progetti di sviluppo tra Sud America, Africa, Europa dell'est e Asia. La prima sfida della cooperazione internazionale italiana è quella di "ridurre la fame attraverso uno sviluppo inclusivo - ha spiegato la vice presidente di Coopermondo e Confcooperative, Claudia Fiaschi - che non generi solo ricchezza economica ma anche uguaglianza". I piccoli produttori sono i protagonisti di uno sviluppo sostenibile in tanti Paesi del mondo, come dimostrano alcuni progetti realizzati da Coopermondo. In Togo ad esempio è in atto uno scambio di competenze ed esperienze tra movimento cooperativo italiano e organizzazioni rurali locali, con l'obiettivo di permettere alla popolazione locale di acquisire sovranità alimentare e sicurezza. Insieme ad un gruppo di banche di credito cooperativo fino a marzo 2015 sono state 60 le imprese agricole finanziate attraverso microcredito, oltre 6.500 le persone che ne hanno beneficiato, anche indirettamente.

Quasi 500 gli esperti agricoli coinvolti nei percorsi di formazione. Le cooperative "in particolare quelle agricole hanno un ruolo fondamentale per la crescita dei Paesi in via di sviluppo - ha detto Cristiano Maggipinto della direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari esteri - danno la possibilità ai piccoli produttori di avere servizi ma anche capacità di contrattazione nel momento in cui vendono i loro prodotti". I piccoli produttori nel mondo sono spesso donne, "per questo è importante rafforzare il loro ruolo nella lotta contro la fame - ha concluso Paola Testori Coggi del board di Women for Expo - secondo una ricerca della Nazioni Unite la produzione di cibo nei Paesi in via di sviluppo potrebbe aumentare di 10 miliardi di dollari se si rafforzasse il ruolo femminile nell'agricoltura".

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