I nove Cluster

Settantadue realtà raggruppate per temi, dal caffè al riso

Redazione ANSA

(di Bianca Maria Manfredi) (ANSA) - MILANO, 6 MAR - Per fare il giro del mondo, assaggiando i sapori di ogni continente, i visitatori di Expo potranno vedere i 52 Padiglioni di singoli Paesi costruiti lungo il Decumano, la strada che attraversa il sito da Est a Ovest. Ma, se preferiranno fare un'esperienza più rapida, potranno soffermarsi solo nei 9 cluster (letteralmente "grappolo"), i padiglioni collettivi dove gli Stati che non hanno costruito un loro edificio sono stati raccolti non in base alla provenienza geografica ma ai temi che hanno in comune. In tutto, 72 realtà per raccontare al mondo cosa significhi "davvero" parlare di riso, caffè, frutta, biodiversità. Dei nove "grappoli" di Expo, tre sono dedicati a temi 'ambientali': le zone aride, le isole, e il Biomediterraneo. Sei invece sono legati alle singole produzioni: quelle di caffè, riso, frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, cacao e cioccolato. L'idea di riunire i partecipanti in base a un tema è assolutamente innovativa. Nelle esposizioni svolte finora, i Paesi erano inseriti nei padiglioni collettivi per vicinanza geografica. Questa volta invece ad accomunarli è un tema, un progetto. E il risultato offre non poche sorprese. Vanuatu, ad esempio, piccolo arcipelago a Est dell'Australia non è nel padiglione delle isole, ma in quello delle spezie. I cluster prevedono (al momento) la presenza di 70 Paesi, cui si aggiunge l'organizzazione internazionale "Comunità caraibica" e un partecipante non ufficiale, la Amity University che nel cluster del riso ha progettato il Padiglione "Basmati". Non ci sarà, per ragioni dovute alla situazione politica, la Libia, prevista nel padiglione del Biomediterraneo, mentre al padiglione del caffè si è aggiunto ultimamente il Venezuela. La struttura dei cluster ricorda quella di villaggi. Una parte è gestita direttamente dai Paesi, una parte è comune (per spettacoli, eventi, aree di vendita o di degustazione). Previste "sorprese": come per esempio la pizza alla Quinoa nel padiglione dei cereali, o il mercato dei datteri nel cluster Zone Aride. Il progetto-cluster è nato grazie a un workshop a cui nel 2012 parteciparono 18 scuole e università di architettura: sono arrivate tre proposte per padiglione e i partecipanti hanno scelto quella che preferivano. Le misure variano. come le architetture: il più grande, il Biomediterraneo, ha una superficie di 7.304 metri quadrati e un pavimento azzurro nella zona comune che richiama tutte le sfumature del mare; il più piccolo, quello delle Isole, è di 2.535 metri su un unico piano; le Zone Aride cercano di ricreare l'effetto delle tempeste di sabbia con dei cilindri semitrasparenti che pendono dal soffitto, mentre le facciate a specchio del padiglione del riso danno l'idea di un'immensa risaia riflettendo le vasche esterne dove crescono vere piantine. Filo comune dei cluster sono le immagini: 9 grandi fotografi, dal brasiliano Sebastiao Salgado per il caffè a Gianni Berengo Gardin, raccontano i cibi che sfamano il mondo. I contenuti, insieme ai Paesi, sono stati affidati a 9 università: sette milanesi (Bocconi, Statale, Iulm, Politecnico, Bicocca, Cattolica, San Raffaele), poi Iuav di Venezia e Federico II di Napoli. Alcuni cluster hanno anche 'sponsor' o partner. Eurochocolate è fornitore di contenuti per il padiglione del Cacao, la Regione Sicilia è partner del Biomediterraneo, Illy è partner del cluster del caffè, le Farine Varvello sponsor di quello dei cereali, mentre Huiyuan Juice Group, il più grande produttore di succhi della Cina, è sponsor di quelli dedicati a Frutta e Spezie.(ANSA).

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