Cantone, a Roma un Sala mi manca molto

Presidente Anticorruzione presenta cooperazione con Ocse

Redazione ANSA MILANO

. (di Michela Nana) (ANSA) - MILANO, 12 OTT - "A Roma purtroppo non ho un Giuseppe Sala con cui interloquire, e questo mi manca moltissimo". E' questa secondo il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, la vera eredità di Expo. Questo il messaggio che Cantone ha voluto sottolineare in una conferenza stampa-incontro da lui fortemente voluta, dedicata a questo preciso tema: "Legalità e trasparenza nella
realizzazione di grandi eventi e progetti infrastrutturali". Nell'incontro sono stati presentati i principi della collaborazione tra Anac e Ocse, formalizzata proprio un anno fa attraverso la sigla di un protocollo d'intesa, che è successivamente diventato il 'modello Expo'.  L'esposizione secondo il presidente dell'Anac "sarà ricordata non solo per il grande successo di pubblico, ma anche per la collaborazione tra istituzioni. Perché si è capito che le parole
'controlli' non sono brutte ma si devono fare, mettendo anche in campo aperture a 360 gradi", come è avvenuto nel caso della società che ha gestito l'evento. Un atteggiamento che "non sempre si trova negli enti pubblici - ha aggiunto - che sono elefantiaci, dove non si capisce con chi si deve parlare e dove a volte c'è qualcuno che ribalta sugli altri" le responsabilità. Uno spirito di collaborazione "e apertura a 360 gradi" Raffaele Cantone lo ha trovato invece a Expo grazie anche "alla grande lealtà del commissario unico Sala, nonostante le piccole frizioni che a volte ci sono state su alcune vicende".
Il modello Expo per la trasparenza e i controlli sui grandi eventi e le infrastrutture è un dossier che contiene sette principi imprescindibili, illustrati dal Direttore affari generali dell'Ocse, Nicola Bonucci. Si va dalla trasparenza, perché oggi sugli appalti pubblici le informazioni sono lacunose e non disponibili, alla sinergia perché i grandi eventi non devono essere oggetto di controlli tradizionali e frammentari. Fino alla multidisciplinarietà con la creazione di governance ad hoc, alla pianificazione, alla completezza, agli investimenti perché i controlli non sono un costo e le risorse devono esserci
ex ante, infine l'esternalizzazione perché avere un occhio esterno è fonte di controllo utile. Se il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha
sottolineato che "il modello istituito per Expo e il percorso individuato insieme ha dato i suoi frutti pienamente, al di là delle aspettative iniziali", il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha osservato come "la domanda a cui adesso bisogna rispondere è come far sì che questo diventi una regola,
e non un evento straordinario". "Non dobbiamo disperdere nulla di questo modello - ha aggiunto Sala - e forse da qui passerà anche un ripensamento sulla gestione dei lavori pubblici in Italia". Il prossimo campo di applicazione del 'modello Expo' potrebbe essere quello delle Olimpiadi del 2024 se Roma dovesse vincere la partita. "Questo modello è il migliore biglietto da visita che mettiamo nel dossier di candidatura olimpico", ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò. (ANSA)

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

agendaeventi