(ANSA) - MILANO, 5 SET - "Dobbiamo operare una conversione di
ecologia umana, una presa di coscienza della nostra condizione
di abitanti del pianeta Terra e superare quella di consumatori
di risorse e di merci a scapito di altri esseri umani. Dobbiamo
liberarci della perversione dei sistemi produttivi che hanno
relegato l'umanità in secondo piano". Da questa prospettiva di
Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della
Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, si è aperta
a Expo la conferenza 'Laudato Si', rinnovare l'umano per
custodire il Creato', organizzata dalla Cei al Padiglione della
Santa Sede in occasione della Giornata per la custodia del
Creato, a cui ha partecipato anche il ministro dell'Ambiente,
Gian Luca Galletti.
L'emblema di questa "perversione", per Santoro, è la sua
Taranto, "la città che più di ogni altra, in Italia, porta le
ferite della corsa al profitto". "E' necessaria una conversione
in chiave di ecologia umana", seguendo il monito lanciato da
Papa Francesco nella sua 'Laudato si', enciclica "sociale, non
verde", come precisa Santoro.
"Credo che l'appello del Pontefice alla conversione
ecologica, a un'ecologia integrale, che sia ambientale, ma anche
economica e sociale, si stia facendo strada - ha detto il
ministro Galletti -. L'appello di questi giorni di Obama
dall'Alaska per promuovere il raggiungimento di un'intesa a
Parigi e gli annunci del governo cinese sulla riduzione delle
emissioni, sono segnali importanti in questa direzione,
soprattutto perché vengono dai due Paesi che oggi sono i
principali produttori di gas serra e senza la partecipazione dei
quali un'intesa globale davvero efficace sarà impossibile". Il
ministro ha poi ricordato l'appuntamento di Cop21, a Parigi,
sottolineando che "non ci potrà essere un accordo al ribasso". E
ha infine condiviso "l'invito alla sobrietà di vita di Papa
Francesco", che "se vissuta con libertà e consapevolezza è
liberante".
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30 ott. 2015