ONDA, un Manifesto per cure "al femminile"

Convegno con esperti ISS e Osservatorio ONDA

Redazione ANSA MILANO

(ANSA) - MILANO, 24 OTT - Un 'Manifesto sulla salute della donna', per orientare il sistema sanitario italiano a una maggiore considerazione delle specificità della salute femminile: lo ha presentato questa mattina a Expo l'Onda (l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna), alla presenza della sua presidente, Francesca Marzagora, e del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi.

Il documento, sottoscritto dal Comitato Scientifico di Onda, vuole essere un impegno concreto per il triennio 2016-2018, ed è costituito da 12 punti: dal miglioramento della qualità e accessibilità dei servizi ospedalieri, in un'ottica gender-oriented, alla sicurezza dei punti nascita, dalla salute sessuale e riproduttiva alle malattie cardio-vascolari, dalla lotta alla depressione e ai tumori al contrasto dell'obesità e del dolore cronico, dalle patologie immuno-reumatiche alla prevenzione del decadimento cognitivo, fino alla tutela della donna anziana e all'attivazione di un codice rosa nei Pronto Soccorso per i casi di violenza.

La fotografia dello stato di salute delle italiane, che emerge dai dati emersi durante la conferenza, conferma l'importanza di un'operazione di questo tipo: la depressione, ad esempio, colpisce le donne in maniera doppia rispetto agli uomini, e in Italia ne soffrono più di 2 milioni di donne. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di decessi femminili in Europa (51% contro il 42% di quelli maschili).

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2030 un'italiana su due avrà problemi di sovrappeso e il 15% sarà obesa (contro il 10% nel 2010). E ancora, il 10% circa dei parti avviene in luoghi non sicuri e solo il 16% delle giovani ha rapporti sessuali protetti. Per quanto riguarda le anziane, si deve tenere in considerazione che le donne vivono più a lungo e si ammalano di più degli uomini e che nel 2050 l'Italia sarà il Paese più vecchio d'Europa. E per quanto riguarda la violenza sulle donne, 6 milioni e 743 mila italiane tra i 16 e i 70 anni sono vittime di abusi fisici e sessuali, circa un milione ha subito stupri o tentati stupri e la violenza domestica è la seconda causa di morte per le donne in gravidanza.

"Tutte le iniziative che sottolineano la necessità di approcciare in modo diverso la salute maschile e femminile sono contributi preziosi alla costruzione di una medicina moderna, che progetta una sanità che tiene conto delle differenze tra uomini e donne e promuove la qualità della vita: un obiettivo che non può essere disgiunto dagli interventi terapeutici - ha detto Walter Ricciardi -. Maschi e femmine sono biologicamente diversi, portatori di culture e sensibilità differenti, che necessariamente si riflettono nell'approccio, nell'evoluzione e nella cura delle malattie. Le diversità sono una ricchezza: se anche la medicina se ne accorge, riesce a realizzare pienamente il significato più autentico della cura".(ANSA).

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