(ANSA) - MILANO, 6 SET - Il gioco, o più in generale
l'attività fisica, fa bene ai bambini che soffrono di diabete.
E' quanto sottolineato a Expo nella giornata "Giochiamo a
mantenerci in forma" organizzata da Fondazione Salute &
Benessere e Ministero della Salute a Cascina Triulza per
spiegare ai giovani e alle loro famiglie l'importanza di
mantenere uno stile di vita sano per le persone con diabete.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito del progetto "La salute
vien mangiando", promosso dalla Fondazione Salute & Benessere,
Ministero della Salute e Comitato delle Università per Expo
2015. Nel corso della mattinata, animatori e attori, affiancati
da medici ed esperti, hanno organizzato quiz, giochi di
movimento e di ruolo all'aperto e in auditorium, per bambini
divisi in squadre.
"Il nostro progetto - ha spiegato il presidente della Fondazione
Salute e Benessere, Emanuela Baio, si propone di far comprendere
come l'alimentazione sana e sostenibile sia terapeutica per le
cronicità. Permette non solo di prevenire, ma anche di curare
malattie come il diabete, definito dall'Oms paradigma delle
malattie croniche, o le malattie cardiovascolari. I primi
destinatari di questo messaggio sono sicuramente le famiglie".
"In Italia - ha aggiunto il direttore generale di Igiene e
sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute, Giuseppe
Ruocco - sono circa 300mila i bambini e gli adolescenti con
diabete giovanile. Si tratta di una malattia compatibile con una
vita attiva e che non impedisce l'attività fisica. Quest'ultima,
anzi contribuisce al buon esito della terapia e previene le
complicanze del diabete di tipo primo. Altro aspetto
fondamentale è educare i bambini diabetici ad alimentarsi in
modo corretto, seguendo i principi della dieta Mediterranea".
A confermare l'effetto terapeutico dell'attività fisica nel
diabete giovanile è stato anche il presidente dell'Associazione
medici diabetologi, Antonietta Musacchio: "L'attività fisica -
ha detto il medico - unita al dieta e ai farmaci, è una vera e
propria arma terapeutica per combattere la malattia". (ANSA).
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