(ANSA) - MILANO, 27 AGO - Lo iodio è un alimento, e non un
farmaco. E non è vero che basta respirare l'aria di mare per
assorbirlo: anzi, la quantità che si assume così è praticamente
trascurabile. Sono solo due dei luoghi comuni sfatati durante un
incontro organizzato a Expo dal Ministero della Salute per
sensibilizzare la popolazione sull'importanza di assumere la
giusta quantità di iodio, indispensabile per il nostro
benessere, e sul come evitare le patologie causate dalla sua
carenza grazie ad un prezioso alleato: il sale iodato.
Il Ministero è impegnato da anni per le politiche sanitarie
di 'iodoprofilassi', ovvero nella prevenzione legata
all'assunzione di corrette quantità di iodio. L'incontro di
oggi, replicato anche al Vivaio Scuole di Expo a misura dei più
giovani, è stato curato dalla dottoressa Antonella Olivieri,
dell'Istituto Superiore della Sanità. E' servito anche per
spiegare che lo iodio "è essenziale per il corretto
funzionamento della tiroide: la sua carenza causa gozzo e anche
gravi disordini neuro-cognitivi. Una dieta equilibrata con 2
porzioni di pesce a settimana, latte tutti i giorni, e un po' di
formaggio, garantisce solo il 50% del fabbisogno giornaliero di
iodio", che per un adolescente o un adulto è pari a circa 150
microgrammi al giorno. Durante la gravidanza e l'allattamento il
fabbisogno aumenta, e diventa indispensabile anche per lo
sviluppo del sistema nervoso centrale del feto. Per questo "è
necessario che l'assunzione quotidiana di iodio con
l'alimentazione venga integrata. L'utilizzo di sale iodato
consente di coprire il fabbisogno giornaliero fornendo 30
microgrammi di iodio per grammo di sale. Purtroppo continua a
non essere utilizzato da una rilevante percentuale della nostra
popolazione, anche a causa di alcuni timori e preconcetti".
Riguardo al consumo di sale in genere, l'Organizzazione
Mondiale della Sanità ne raccomanda non più di 3-5 grammi al
giorno per non aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
"Mantenendo il consumo di sale iodato entro questi limiti
possiamo raggiungere una quantità giornaliera di iodio
sufficiente a garantire un adeguato apporto nella larga
maggioranza della popolazione. Nelle donne in gravidanza o in
allattamento però è difficile raggiungere il fabbisogno con il
solo utilizzo del sale iodato, per cui l'Oms consiglia di
assumere anche specifiche integrazioni sia prima che durante la
gestazione".(ANSA).
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