Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Corruzione e ambiente sfregiato, 17 arresti a Napoli

Tangenti a funzionari pubblici Sma Campania. Coinvolti agenti Ps

Redazione ANSA NAPOLI

Decine di migliaia di tonnellate di fanghi da smaltire nelle discariche, invece finiti in mare, tra Napoli e provincia, a cavallo tra il 2017 e il 2018. Punta a fare luce su una serie di episodi di corruzione che hanno determinato un vero e proprio disastro ambientale, accaduto in una fase emergenziale della gestione dei rifiuti a Napoli, l'indagine della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato che su delega della Procura (sostituti procuratori Ivana Fulco e Henry John Woodcock), hanno notificato 3 arresti in carcere, 14 ai domiciliari (tra cui figurano diversi funzionari pubblici e un poliziotto) e due sospensioni che invece riguardano altri due agenti infedeli.

Tutto avveniva, secondo la Procura, attraverso la corruzione dei vertici dell'epoca della Sma Campania (società in house della Regione Campania che si occupa tra l'altro di risanamento ambientale e bonifiche) utilizzando la tecnica dell'affidamento diretto degli appalti, con la "somma urgenza". Lavori che in cambio di denaro e altre utilità, finivano tra le mani di cordate di imprenditori guidate da un pregiudicato, Salvatore Abbate, soprannominato "totore a' cachera". A casa sua i finanzieri hanno trovato una grossa quantità di denaro contante in pacchi di banconote sottovuoto: così tanto da renderne difficile il conteggio.

Abbate viene definito dai pentiti un elemento fondamentale per la camorra dell'area orientale (i clan Sarno, Mazzarella, Cuccuro e De Micco). Si sarebbe avvalso della collaborazione di tre poliziotti infedeli (tutti destinatari di misure cautelari), che lo avrebbero informato, consigliato e aiutato per soldi, ma anche per un cellulare o qualche pitturazione gratuita. Abbate gestiva un sistema di riciclaggio di denaro sporco che metteva a disposizione di terzi in cambio del 2% della somma ripulita.

Coinvolto nell'indagine Luciano Passariello, ex presidente della Commissione d'inchiesta della Regione Campania sulle società partecipate, tra cui la Sma Campania. Un controllore che non controllava, secondo gli investigatori. Ai domiciliari Lorenzo Di Domenico, direttore generale "pro tempore" della Sma, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell'importo pattuito per l'indebito affidamento con procedure d'urgenza dello smaltimento di 10mila tonnellate di fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo, e Regi Lagni. Un appalto del valore di circa due milioni di euro. Domiciliari anche per Luigi Riccardi (coordinatore degli impianti di depurazione della SMA Campania, direttore dell'impianto di depurazione di Napoli Est e all'epoca dei fatti anche dell'impianto di depurazione di Marcianise, in provincia di Caserta), per suo figlio Vincenzo, per Errico Foglia (direttore dell'impianto di depurazione di Acerra, all'epoca dei fatti gestito dalla SMA): per l'ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso Sma), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e per Agostino Chiatto, ex segretario del politico Luciano Passariello.

Tra febbraio e maggio 2018, Riccardi e Foglia hanno disposto lo smaltimento di ben 6mila tonnellate di fanghi che finiranno in mare attraverso i depuratori di Acerra (Napoli) e Marcianise (Caserta). Dall'attività investigativa è anche emerso che Riccardi avrebbe fatto ottenere a "totore a' cachera" l'affidamento sempre "in somma urgenza" della manutenzione del depuratore di Napoli Est, a Volla (Napoli), in cambio di tangenti, anche sotto forma di immobili e ville. Tutto con il concorso dell'ingegnere Perna, addetto ai controlli dei lavori di manutenzione, che classificava sempre come regolari le fatture "gonfiate" delle ditte Abbate. In cambio, però, otteneva il 15% degli importi erogati. Con Abbate è stato arrestato anche il figlio Rolando.

(ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA