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Rifiuti: Di Maio, governatori Pd usano Roma per campagna elettorale

Presidenti E-R, Lazio e Abruzzo temporeggiano maliziosamente

Redazione ANSA ROMA

"La regione Emilia ha un costo di 180 euro a tonnellata, l'Abruzzo di 150 euro a tonnellata. Noi per far risparmiare i romani scegliamo la Regione che ha meno costi. I presidenti di Emilia-Romagna, Abruzzo e Lazio sono dello stesso partito, usano i romani per la campagna elettorale, stanno maliziosamente rilasciando interviste e temporeggiando per la campagna". Così il capo politico del M5S Luigi Di Maio a Porta a Porta soffermandosi sul caso rifiuti di Roma. Mentre da Bruxelles una fonte della Commissione spiega che "per il momento non ci sono prove chiare di infrazioni della legislazione comunitaria", prosegue la polemica del costo per il loro smaltimento.

"Dal Comune di Roma" arrivano "cifre in libertà: smaltire rifiuti in Emilia-Romagna costa meno rispetto alla media nazionale e a quella delle regioni del Nord" ha detto l'assessore regionale all'Ambiente dell'Emilia Romagna, Paola Gazzolo, secondo cui bisogna smetterla con i "giochetti: ognuno si assuma le sue responsabilità in trasparenza". In particolare, osserva, "di cosa parla l'assessore all'Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari? Quantificare in 200 euro il costo dello smaltimento dei rifiuti della Capitale in Emilia-Romagna significa sparare numeri in libertà. Le cifre diffuse sono prive di qualsiasi fondamento: come le ha calcolate? Sarebbe interessante saperlo, visto che Ama non ha nemmeno chiesto un preventivo ai nostri gestori e, anzi, si è negata ad ogni tentativo di contatto ufficiale come disposto dalla nostra delibera". 

A giudizio di Gazzolo, in merito, "il Rapporto rifiuti urbani 2017 di Ispra parla chiaro: il costo medio dello smaltimento in Emilia-Romagna è di 116,7 euro a tonnellata", un prezzo inferiore sia alla media delle Regioni del Nord che è di 125,8 euro a tonnellata, sia ai 124,2 della media nazionale. "In ogni caso - prosegue l'assessore emiliano romagnolo - anche considerando i costi dei tre impianti che sarebbero stati coinvolti nello smaltimento dei rifiuti di Roma, e aggiungendo la quota di disagio ambientale, prevista dalle norme, e le spese di trasporto, non si sarebbe mai arrivati alle cifre di cui parla il Comune di Roma".

"La decenza di Roma è appesa ad un filo. Se l'accordo con l'Abruzzo non andrà a buon fine non si capisce dove manderanno i rifiuti della Capitale. Sono settimane che assistiamo al gioco dello scarica barile tra Campidoglio e Regione mentre la città e gli impianti sono sono letteralmente al collasso. Qui non si tratta più di polemica politica, qui si stratta di risolvere immediatamente un'emergenza" dice Davide Bordoni, coordinatore romano e capogruppo di Forza Italia in Campidoglio. "Oltretutto la Sindaca e tutta la maggioranza dei 5 Stelle - prosegue - continuano ad avere un atteggiamento altezzoso e sprezzante nei confronti delle Regioni che si dovrebbero far carico dei nostri rifiuti, come nel caso dell'Emilia e adesso vediamo cosa succederà con l'Abruzzo che ha fatto richieste ben precise sui quantitativi che verranno inviati. Forse non è ben chiaro che non c'è più tempo e che la soluzione deve arrivare ora. Anche il ministro Galletti è intervenuto sull'argomento. Invece di continuare a giocare a fare la Sindaca, a dire che va tutto bene e che stanno lavorando per la città, la Raggi incominci a prendere sul serio il suo ruolo istituzionale, visto che è in gioco la reputazione e il decoro di Roma e dei romani".

"Stamattina in occasione dell'incontro con i presidenti sul terremoto ho parlato con il presidente dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso. Mi sembra che ci sia un atteggiamento molto responsabile e quindi sono ottimista che tra alcuni giorni si possa risolvere la questione" ha assicurato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, a margine di una iniziativa a Roma, in merito alla questione dei rifiuti della Capitale. "Il presidente - ha aggiunto - ha avanzato a Roma Capitale dei quesiti organizzativi. Credo che attendano le risposte - ha concluso - ma sono fiducioso che in pochi giorni si possa arrivare a una soluzione positiva‎. Ringrazio il presidente per la sua disponibilità".

Intanto, il presidente della commissione Ambiente di Roma Daniele Diaco (M5S) ha spiegato che "dopo l'epifania, la produzione di rifiuti cala drasticamente, anche per questo continueremo a recuperare le criticità riscontrate durante le feste di Natale. Tra cinque giorni la situazione sarà meglio che oggi e, man mano che avanziamo con le nostre soluzioni strutturali su raccolta, impianti e mezzi, saranno sempre meno quelli che potranno fare speculazioni politiche o imporre tariffe esorbitanti". "Stiamo lavorando intensamente e in silenzio - ha aggiunto - per riportare la città in condizioni di normalità. I romani non hanno bisogno di allarmismi che trovano riscontro solo nei titoli di qualche giornale. E neanche di veder trasformato un problema della città in campagna elettorale dagli stessi che il problema l'hanno creato", ha concluso.


Il caso rifiuti ha fatto irruzione anche nell'Aula Giulio Cesare a Roma, che si è riunita per la prima volta dopo le feste. I consiglieri comunali dem hanno portato dei sacchetti tra gli scranni brandendoli ad inizio seduta. La capogruppo del Pd Michela Di Biase ha chiesto a gran voce la presenza della sindaca Virginia Raggi in Aula per chiarire sulla vicenda, mentre il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito rispondendole ha detto: "Il consiglio straordinario (sui rifiuti, ndr) è fissato per giovedì. La sua sceneggiata finisce qui". Di Biase durante il suo intervento aveva affermato: "Stiamo facendo questo consiglio che non dà e non toglie nulla alla città, che è invasa dai rifiuti. Presidente - rivolgendosi a De Vito - diteci che cosa volete fare sul tema dei rifiuti. Chiediamo che la sindaca venga in Aula a riferire sui rifiuti". "Dov'è il piano dei rifiuti di Zingaretti?", ha detto invece il consigliere M5S Pietro Calabrese all'indirizzo di Di Biase.

"Chiediamo da giorni a Virginia Raggi di spiegarci dove vuole portare i rifiuti che invadono le nostre strade. Oggi la sua risposta è un Consiglio per modificare lo Statuto e limitare la partecipazione di tutte le donne e dei cittadini alla vita democratica della cittá. Povera Roma" aveva scritto su Facebook il segretario del Pd Roma Andrea Casu.


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